Ebrbe edibili e di utilità: La betulla

Uno dei reperimenti fondamentali in ambiente, qualora ci si trovi in giro per uno o più giorni, con o senza meta, è l’acqua o comunque una fonte d’idratazione; la natura ci offre molte possibilità dai corsi d’acqua stagionali e non -così come lo possono essere alcuni depositi- alla rugiada mattutina e quant’altro ci suggeriscano esperienza e fantasia.

Ma che fare se avessimo bisogno di bere urgentemente e non ci fossero possibilità di reperire acqua in breve tempo? Se fossimo nella zona giusta e nella giusta stagione…un modo per bere ci sarebbe…

ATTENZIONE: le tecniche di raccolta che seguono sono da utilizzarsi solamente in caso di necessità impellente di idratazione, non si gioca con le piante. Nel mio specifico caso ho effettuato le foto durante la nostra raccolta finalizzata alla realizzazione di preparati fitoterapici. Continua a leggere

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Ciao Orso!

ONORE A TE, CIAO ORSO.

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Erbe edibili/di utilità: Gli strigoli

Strigoli (Silene vulgaris).
Gli strigoli sono una pianta che ama il sole ed i terreni calcarei e si possono trovare un po ovunque in Italia, letteralmente dal mare ai monti, visto che cresce dal piano fin circa ai 1600 mt, se la pianta è facilmente riconoscibile una volta fiorita -i suoi fiori a palloncino sono inconfondibili ed edibili in insalata- più complicato è riconoscere i giovani getti o meglio, il colpo d’occhio dev’essere ben allenato, in questo senso l’habitat è decisivo infatti questi bei fiori si trovano spesso lungo i sentieri o al bordo dei campi incolti purché siano in pieno sole, ergo sarà difficile trovarne in montagna sui versanti esposti a nord.

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La Gemmoterapia de I Fiori del Male

Sabato 16 marzo 2019 dalle ore 14:30 alle 16:30

La giornata si svolgerà presso Green and Grow, Via Savona 47 (borgo Gesso), Cuneo.

“I Fiori del Male” è il nome delle autoproduzioni fitoterapiche realizzate artigianalmente nella frazione Cels di Exilles, nelle Alpi Cozie, trasformando erbe ivi coltivate naturalmente o raccolte da spontaneo in luoghi selvatici incontaminati che vanno dal Monviso alla Dora Baltea. 

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racconto di bivacco: Campo boschivo, febbraio 2019

L’inverno 2019 sarà ricordato come uno dei più anomali degli ultimi anni con temperature ampiamente sopra la media, poca neve, poca pioggia e tanto vento, una stagione insomma da incubo se in prospettiva pensiamo a quello che vorrà dire affrontare una stagione calda con poca acqua e tanti insetti sopravvissuti al freddo che di fatto non c’è stato.

Febbraio 2019.

Siamo passati dalle uniche giornate di neve seria dell’inverno a temperature già primaverili, non male per il mese più corto e generalmente più freddo dell’anno.

Da un po di tempo stavo accarezzando l’idea di organizzare un campo dove poter passare le giornate d’ozio e magari ogni tanto tenere dei momenti e d’approfondimento su vari temi legati al bosco, si trattasse di rudimenti d’intaglio, riconoscimento e trattamento di erbe spontanee, nodi o quant’altro. Continua a leggere

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“Le antiche vie, un elogio del camminare” di Robert Macfarlane

Qualche mese fa mi era capitato di leggere distrattamente la segnalazione dell’uscita di questo libro, l’impianto generale del testo non poteva che incuriosirmi, amo molto la letteratura di viaggio ed avevo quindi messo in conto la lettura, slittata poi per diverso tempo a causa della pila di libri sul comodino, mi ero quasi dimenticato anche di averlo in seguito acquistato, ci ha pensato fortunatamente Mabuse uno dei gatti che abita con me, a riportarmelo alla memoria facendo collassare la torre cartacea succitata.
Ho letto questo libro quasi in maniera compulsiva, ricavandomi almeno il tempo di qualche pagina durante qualsiasi attività stessi svolgendo.

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Racconti d’escursione: Il rumore bianco

Febbraio 2019.

Nevica da giorni ormai, uno strano lucore ammanta ogni cosa, i movimenti delle persone si sono fatti più goffi, così come sono -infagottati nei piumini e nei giacconi- sembrano tanti tassi satolli pronti a tornare alla propria tana.

Dopo un inverno 2017 che inverno non è stato il 2018 ha regalato freddo e neve in abbondanza, il bosco dorme sotto uno spesso piumone bianco che lo culla e lo rigenera in previsione della novella primavera e ogni angolo di montagna o collina pare addobbato appositamente per regalare squarci di stupore e avventure inattese, “sarebbe bello -penso- attraversare quella sella laggiù, è una parte di valle che non conosco, se solo potessi…” ma sono passati solo 6 giorni dall’ultimo intervento alla caviglia, per me quell’inverno avrà l’odore delle corsie di un ospedale, del sudore freddo durante la fisioterapia, della camera di casa e del mio micio. Continua a leggere

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Ravenna e Padova – azioni di liberazione animale

Il 29 ottobre e il 9 novembre 2018 l’allevamento di visoni di San Marco (Ravenna) ha subìto due tentativi di liberare gli animali.

Queste visite non hanno avuto successo per l’intervento dei vigilantes.

L’impianto di allarme è stato sabotato e l’allevatore a differenza del passato non dorme più la notte.

Quanto resisterà?


Negli ultimi mesi del 2018 l’allevamento di visoni di Fasolo Paola sito a Bastia (Padova) ha subito l’ennesima irruzione.

Il tentativo di liberare gli oltre 10mila visoni è fallito, ma all’interno delle strutture abbiamo  distrutto computer, impianti elettrici e sistema di allarme.

Abbiamo portato via con noi la scatola con le registrazioni di videosorveglianza della struttura.

Per la liberazione da ogni schiavitù

ALF

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Lecce: Un incontro di due giorni a Lecce dal 9 al 10 marzo 2019

Per chi avverte l’urgenza di iniziare a riflettere su alcune questioni di fondo: a cosa serve veramente l’Energia? Quali sono i motivi che ci spingono ad opporci al suo sfruttamento? Se il naufragio sociale necessita della continua depredazione del vivente, perché dovremmo tentennare timorosi all’idea di tagliare l’energia a questa civiltà?

Per affrontare pubblicamente tali discussioni abbiamo deciso di prendere questo appuntamento. Non con esperti e scienziati convinti che la fissione dell’atomo sia l’ovvia conseguenza della scoperta del fuoco, o con attivisti che confondono una lotta autonoma con una protesta civica, ma con individui che avvertono anche solo istintivamente che la Megamacchina vada fermata, non riprogrammata, e che non saranno le petizioni a poterlo fare. E poiché non abbiamo lezioni da impartire a platee mute, sentiamo l’esigenza di attizzare preventivamente le scintille del pensiero e della fantasia. Continua a leggere

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Attrezzature boschive: Zaino in tela-Jagerrucksack

Da un po di tempo sono passato all’utilizzo di uno zaino in tela, precisamente quello utilizzato per molto tempo dalle truppe alpine tedesche; è uno zaino minimale con i pregi e gli incomodi di uno zaino vecchio stile in stoffa.

Come sempre non citerò una marca in particolare, chi fosse interessato al modello può cercarselo o scrivermi in MP per maggiori info.
Perché uno zaino in tela?
In parte perché mi piace l’aspetto vintage, ma ciò non sarebbe certamente bastato a farmi scegliere questo zaino, dopo tutto mi deve accompagnare per boschi e quindi ancor prima dell’estetica deve rispondere ai criteri di resistenza e funzionalità (cosa che tra l’altro fa egregiamente).
Ho optato per le fibre “povere”, naturali, già da qualche anno per quanto riguarda l’abbigliamento e questo perché mi piace poter riuscire a riparare o modificare ciò che indosso in base alle mie esigenze e quindi anche questo zaino risponde a dati prerequisiti, fibra naturale (cotone) e costo veramente contenuto (circa 24 euro) fanno si che le eventuali modifiche o riparazioni possano essere fatte facilmente e a cuor leggero.
Fatte le doverose premesse passiamo a parlare in maniera più approfondita dello zaino, ormai testato da qualche mese.
German BW Jagerrucksack

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