Erbe edibili e di utilità: La Bistorta

La Bistorta (Persicaria bistorta) a mio gusto è una delle piante edibili più buone in assoluto, è presente in quasi tutta Italia escluse le grandi isole e la Puglia; è una pianta montana e cresce nella forbice altimetrica che va dai circa 1000mt ai circa 1800mt.

La bistorta cresce in folte colonie e e sue foglie sono piuttosto grandi il che la rende un’ottima risorsa come alimento selvatico ma le sue caratteristiche non si fermano soltanto all’aspetto mangereccio.

Cresce nei prati alpini ricchi di umidità ma anche nelle radure boschive e sui pendii non troppo esposti e spesso si trova associata ad altre erbe eduli come ad esempio la Barba di becco o l’Ortica, delle quali ho già parlato nelle schede precedenti. Continua a leggere

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Come distruggere un’antenna-ripetitore?

Da Finimondo.org:

Ricetta per un’antenna di telefonia mobile di dimensioni standard, utilizzata da due o tre gestori telefonici. Di solito, sulla parte anteriore della struttura c’è un pannello che indica le aziende che la gestiscono.

Ingredienti:

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Erbe edibili: Luppolo selvatico

Il luppolo selvatico (Humulus lupulus) Cresce spontaneamente sulle rive dei corsi d’acqua, lungo le siepi, ai margini dei boschi, dalla pianura fino ad un’altitudine di 1.200 metri se il clima non è troppo ventoso ed umido; è un rampicante, una delle sue note distintive è la copertura di peletti abrasivi ed “aggrappanti” tipo velcro sui rami, questa è una caratteristica importante poiché molte specie simili hanno i fusti lisci.

Se lo aveste casualmente incontrato sicuramente lo ricorderete per i non proprio amichevoli graffi lasciati su braccia e gambe, che possono somigliare a bruciature. Continua a leggere

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Erbe edibili e di utilità: Falsa Ortica purpurea

La Falsa Ortica purpurea (Lamium purpureum) è una pianta molto diffusa su tutto il territorio nazionale e cresce dal mare sino a 1600 mt circa, il che la rende una risorsa notevole per i marinai di foresta.
Il piantino è piuttosto piccolo, adulto si aggira fra i 10 ed i 20 cm ma ciò non la rende difficile da identificare poiché soprattutto dopo la fioritura i suoi fiori quasi fuxia, pur piccoli, si fanno notare, oltretutto spesso cresce in folte colonie.
Cresce da Marzo ad Ottobre ed è quindi una pianta che accompagnerà la nostra dieta boschiva per molti mesi, cresce ai margini dei boschi ma anche nelle radure che prendono abbastanza sole, negli incolti, ai margini dei sentieri e delle strade, non necessita di terreno umido e questo è uno dei motivi che la rendono molto diffusa.
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R.E.C.S. SUD SARDEGNA: L’AUTO PRODUZIONE NON E’ UN HOBBY

da Sardegnanarchica:

Un piccolo antidoto alla paura

In queste settimane di piena emergenza sanitaria, lo stato italiano sta inserendo, tra le molte misure adottate per arginare la diffusione dell’epidemia, dei provvedimenti che hanno più il sapore del controllo sociale fine a se stesso che quello di contenere l’avanzata di questa pandemia.

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Nodi: Bachmann, autobloccante con “maniglia”

Il Bachmann è un autobloccante che funziona per frizione come i già trattati Prusik e Machard e come questi può essere usato in vari ambiti, prevedendo l’utilizzo di un moschettone a guisa di “maniglia” lo trovo particolarmente indicato per le manovre di risalita di corda infatti l’aggiunta di questo elemento rende più manovrabile il nodo in condizioni di stress fisico come quello che può incorrere durante una risalita, lo renderà più facilmente afferrabile e manovrabile.

ATTENZIONE: QUESTO NODO È UN DPI, DISPOSITIVO DI PROTEZIONE INDIVIDUALE, E PERTANTO VA REALIZZATO SOLO CON MATERIALE IDONEO E CERTIFICATO PER LA SCALATA.

Come si realizza: Continua a leggere

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Autoproduzioni: Pane e considerazioni.

In questi tempi…d’altri tempi, il saper fare ha riacquistato un valore diverso, non per noi testardi demodé, ma per chi ha pensato che la delega di ogni proprio ambito di esistenza ad altri fosse più comodo ed uno dei privilegi della modernità forse questo scorcio di 2020 ha rappresentato una discreta doccia fredda, basta qualcosa che inceppi la macchina e c’è chi si rende conto di quanto la città sia alienante, di quanto l’incapacità di poter pensare a sé, anche nelle cose più semplici, pesi e ti faccia sentire impotente. Continua a leggere

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Nodi: il Prusik

Il Prusik è un nodo di frizione autobloccante. Come tutti questi nodi ha la particolarità di bloccarsi nella posizione in cui si trova nel momento in cui viene sottoposto a trazione. In alpinismo può essere utilizzato come nodo di autoassicurazione o per la risalita su corda, oppure per allestire un belay excape infatti il nodo scorrerà sulla stessa fin tanto che non sarà messo in trazione, momento nel quale si bloccherà senza più muoversi finché il carico non sarà allentato.

In ambito bushcraft può invece essere utilizato ad esempio nell’allestimento della copertura di un accampamento per fissare in trazione un telo su una corda di colmo, per la risalita su un albero o come sicurezza durante un lavoro in pianta (nel caso ad esempio si decidesse di costruire un bivacco aereo su un albero).

Questo nodo va realizzato con un cordino di dimensione inferiore rispetto alla corda su cui ci assicureremo; più saranno simili i diametri dei cavi e più spire avrà il nostro nodo, con la conseguenza di renderlo via via più difficile da gestire.

Potrebbe essere usato anche come nodo di sicurezza durante le calate in corda doppia ma personalmente preferisco il Machard perché il Prusik, se sottoposto a forte e prolungato carico, tenderà a serrarsi molto e diventerà più complicato sia farlo scorrere che una volta finito il suo lavoro, scioglierlo.

ATTENZIONE: SE UTILIZZATO PER QUALSIASI MANOVRA DI CORDA ALPINISTICA È NECESSARIO UTILIZZARE CORDAME DEDICATO ALLA SCALATA, NIENTE PARACORD O SIMILI.

COME SI REALIZZA Continua a leggere

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Incisioni rupestri: Cels

Dal sito di Rete comuni italiani:

Cels, Alpi Cozie. Serie di coppelle poste su una superficie rocciosa piuttosto ampia situata poco fuori l’ultima borgata del paese. La roccia è parzialmente ricoperta da muschio e terra il che lascia supporre la presenza di più incisioni che probabilmente possono quindi essere occultate. La pietra è orientata indicativamente verso il Rocciamelone, una delle montagne sacre della valle di Susa.

La frazione Cels è costituita da tre Borgate: Morliere , Rif e Ruinas situate su un pianoro a mezza costa,dove con molta probabilità transitava l’antico itinerario celtico proveniente da Susa . Continua a leggere

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Nodi: Il Machard

ATTENZIONE! QUESTO NODO E’ UN DPI SPECIFICO PER LE ATTIVITÀ DI DI DISCESA IN CORDA DOPPIA O SINGOLA, L’ERRATO UTILIZZO PUÒ ESSERE POTENZIALMENTE MORTALE E QUINDI L’UTILIZZO È CONSIGLIATO SOLO DOPO NECESSARIA PRATICA AFFIANCATI DA UN COMPAGNO ESPERTO.

In questi tempi di virus affronteremo la realizzazione di un nodo autobloccante utile in caso di discesa in corda singola o doppia; Autobloccante è un nodo generalmente a spirale realizzato su un’altra corda e che se azionato a mano scorre, se sottoposto a trazione si bloccherà permettendo una posizione statica in corda. Affiancato ad un freno di calata permette di scendere su una corda in sicurezza escludendo la possibilità che in caso di problemi la discesa diventi incontrollabile.

Come detto Uno dei principali utilizzi del machard in ambito arrampicatorio o alpinistico è per l’autoassicurazione durante le discese in corda doppia o la risalita di corda.

In caso di discesa viene sempre utilizzato in abbinamento con un freno di calata (mezzo barcaiolo, reverso o simili, freno realizzato con moschettoni…), Mentre il discensore svolge il ruolo di freno del corpo che scende, il machard viene fatto scorrere manualmente lungo la corda e non entra mai in funzione.

Se l’accompagnamento del nodo viene però ad interrompersi (volontariamente o involontariamente, per esempio a causa di uno scivolone che fa togliere le mani dalla corda, caduta pietre, malore, ecc…), allora il machard subisce una forte tensione (essendo direttamente collegato al corpo) e si serra attorno alla corda svolgendo la propria funzione di autobloccante. Per “sbloccare” il machard, occorre agire manualmente cercando di allentare le spire e di farlo tornare a scorrere lungo la corda; quest’ultima procedura rende il Machard l’autobloccante preferibile per le calate, infatti rispetto al Prussik è più facile da sbloccare.

Il Prussik ha più potere di arresto ma tende a serrarsi in maniera decisa se sottoposto a sforzo e può diventare molto difficile da far scorrere o da sciogliere.

NB: Il Machard per funzionare necessita di un moschettone, preferibilmente HMS a ghiera, questo perché la forma rende più facile lo scorrimento della corda.

Come si realizza il Machard Continua a leggere

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