Per chi avverte l’urgenza di iniziare a riflettere su alcune questioni di fondo: a cosa serve veramente l’Energia?
Quali sono i motivi che ci spingono ad opporci al suo sfruttamento? Se il naufragio sociale necessita della continua depredazione del vivente, perché dovremmo tentennare timorosi all’idea di tagliare l’energia a questa civiltà?
Per affrontare pubblicamente tali discussioni abbiamo deciso di prendere questo appuntamento. Non con esperti e scienziati convinti che la fissione dell’atomo sia l’ovvia conseguenza della scoperta del fuoco, o con attivisti che confondono una lotta autonoma con una protesta civica, ma con individui che avvertono anche solo istintivamente che la Megamacchina vada fermata, non riprogrammata, e che non saranno le petizioni a poterlo fare. E poiché non abbiamo lezioni da impartire a platee mute, sentiamo l’esigenza di attizzare preventivamente le scintille del pensiero e della fantasia. Continua a leggere




Per far funzionare la società odierna — muoverne gli ingranaggi, azionarne le presse, tenerne accesi gli schermi — serve una forza disumana. Una forza che va non solo reperita, ma diversificata ed accumulata all’infinito per permettere sempre ulteriori espansioni industriali. Chi detiene il potere, politico ed economico, deve quindi spremere ogni singola briciola di energia dal pianeta, intrappolata nei legami chimici della materia, da ognuna delle sue fonti: centrali nucleari che sfruttano la potenza degli atomi; impianti termici che bruciano tonnellate e tonnellate di gas e petrolio; miniere che bucano e divorano la terra alla ricerca di carbone; distese di pannelli fotovoltaici e pale eoliche che catturano raggi e brezze, dando l’illusione che l’attuale modo di vivere sia riformabile. Le cosiddette «crisi energetiche», che vengono menzionate di tanto in tanto, nascono dai limiti insiti in ciò che resta della natura di alimentare la forsennata corsa del progresso. 


