Non ci si può sbagliare, con l’Agrifoglio, quando si incontra nel bosco il contrasto fra le belle bacche rosse e le foglie dal verde deciso e pieno attirano lo sguardo già da lontano, chi si avvicina però, a suo rischio, potrà scoprirne gli strumenti di difesa nelle foglie coriacee dal margine frastagliato e puntuto; punge l’Agrifoglio, si difende così, come può, dai suoi predatori naturali come i Cervi, che, scoraggiati dalle spine, rinunciano a cibarsi delle sue foglie tormentate ma su, in alto, dove le bocche affamate non arrivano, l’Agrifoglio si rilassa e, baciato dal cielo, i suoi lineamenti si addolciscono e le foglie, non più minacciate, riprendono la loro naturale forma, i bordi si fanno lisci perdendo l’asprezza della battaglia, pronte ad accogliere i raggi del sole, l’acqua, la neve.
L’Agrifoglio è la pianta di Yule, la festa del Solstizio d’Inverno.
Le foglie dell’Agrifoglio hanno questa particolarità, quando vengono danneggiate o rosicchiate, la pianta si attiva per renderle spinose una volta ricresciute, conseguentemente sui rami più alti, le stesse, lontane dalla predazione, hanno i bordi lisci, non correndo il rischio di essere mangiate.