Erbe di utilità: La Lactuca virosa.

Dopo qualche tempo torno a parlare di un’erba spontanea, che in questo caso ha principalmente un utilizzo fitoterapico, più che edule, ma che può risultare utile durante le peregrinazioni boschive come antidolorifico e calmante d’emergenza e che può aiutarci anche nell’orientarci.

La Lactuca virosa, o Lattuga velenosa è una spontanea assai diffusa in Italia; cresce sino a circa 1100 metri di altitudine il che la rende una risorsa potenzialmente sfruttabile in diversi ambienti boschivi e montani ma anche in ambiente urbano nelle aiuole, lungo i muri, sui marciapiede, ecc…

Della famiglia delle Astaracee predilige i terreni nutrienti ed aridi, smossi, si trova sovente a margine dei sentieri, lungo i muri, nelle radure boschive, come si può intuire ama quindi il sole. La pianta può superare il metro d’altezza e la sua presenza può essere, in determinati momenti del anno, facilmente individuabile.

Questa Lattuga selvatica è una degli antenati delle lattughe attualmente coltivate e pare che la domesticazione risalga a circa 6000 anni fa.


ATTENZIONE: TRATTASI DI PIANTA CHE IN FORTI DOSI D’ASSUNZIONE PUÒ RISULTARE PSICOTROPA, ne va quindi morigerato l’eventuale uso. NE TRATTO SOLO PER COMPLETEZZA D’INFORMAZIONE SULLE SPONTANEE OFFICINALI.


COME SI PRESENTA.

Da giovane nasce in cespo, proprio come un’insalata comune; le foglie sono lunghe ed ovali, lisce, dal margine tormentato,

La foglia. Si nota bene il margine tormentato, quando la pianta si dipanerà in altezza le foglie, via, via che risaliremo il fusto, saranno più piccole. I fiori gialli che si notano appartengono ad altre piante.

la pagina inferiore della foglia ci aiuterà nell’identificazione imperocché sulla nervatura centrale saranno presenti una sorta di spine morbide tipiche di questa lattuga selvatica, come della Serriola (della quale parlerò in un’altra scheda).

Le spine presenti sulla nervatura centrale della pagina inferiore della foglia. Ovviamente il fiore giallo che si nota è di un’altra pianta.

Crescendo svilupperà un fusto prima di colore verde che con la maturità della pianta può virare verso il viola.

Come testé accennato la pianta può superare il metro d’altezza; sul fusto le foglie si innesteranno in modo alterno e non avranno picciolo, diminuiranno di dimensione man mano che risaliremo il fusto.

I fiori saranno piccoli e gialli.

Si può trovare dalla Primavera all’estate inoltrata.

COSA SI USA.

Le parti utilizzate, con parsimonia, saranno le foglie ed il lattice prodotto spezzando le stesse o incidendo/recidendo il fusto.

La Lactuca virosa contiene dei principi attivi che in passato sono stati apprezzati per le qualità calmanti agenti sul sistema nervoso centrale, ed antidolorifiche; nel medio evo fino a tutto l’800 il Lactucario, prodotto dall’estrazione del lattice della pianta, veniva utilizzato in terapia come sostituto dell’oppio.

È molto amara.

COME SI RACCOGLIE.

Come molte spontanee la raccolta, in questo caso del lattice, si esegue prima della fioritura incidendo o recidendo il fusto in corso di sviluppo; in pratica incideremo il fusto o capitozzeremo la pianta e dalla ferita fuoriuscirà un lattice bianco che faremo rapprendere per qualche tempo all’aria, sin tanto che non comincerà ad imbrunire, per poi raccoglierlo utilizzando uno strumento metallico. A tal uopo sconsiglio di utilizzare il coltello, quanto meno dalla parte del filo, imperocché il lattice residuo sarà poi difficile da rimuovere dalla lama.

Una volta raccolto quel po’ di lattice necessitante, e non ce ne vuole assai, provvederemo a farlo essiccare bene, sino a quando il colore non virerà sul marrone o sul giallo scuro ceruleo e la sostanza potrà essere maneggiata e modellabile.

Il procedimento si può ripetere fino a 5-6 volte al giorno, tagliando di volta in volta un tratto di fusto lungo pochi millimetri, sufficienti per togliere l’estremità cicatrizzata e far fuoriuscire nuovamente il lattice.

UTILIZZO.

Si ingerisce il lattice essiccato in dosi assai modeste, nell’ordine di pochi milligrammi.


ATTENZIONE: L’EVENTUALE USO DEVE SOSTANZIARSI SOLO IN CASO DI ESTREMA NECESSITÀ E CON MORIGERATEZZA, L’ASSUNZIONE DI FORTI DOSI POTREBBE PORTARE AD ESITI NEFASTI, FINANCHE LA MORTE PER PARALISI CARDIACA.


Come si può facilmente intuire la pianta non è da considerarsi commestibile, anche se alcuni sostengono che da giovanissima possa esserlo tenderei ad evitare visto il quantitativo di spontanee sicure che abbiamo la possibilità di raccogliere alle nostre latitudini.

CURIOSITÀ.

Le lactuche sono dette anche “Erba bussola” e questo perché nei momenti della giornata di forte calore le foglie si disporranno in maniera tale da preservare le pagine, superiore ed inferiore, dal sole, quindi l’asse fogliare sarà disposto su quello Nord/Sud, mentre le pagine guarderanno ad Est ed Ovest. Ovviamente non potremo orientarci utilizzando solo queste piante, sia perché il citato orientamento potrebbe non essere sicuro e preciso, sia perché le foglie, al mattino ed all’imbrunire, avranno una posizione canonica rispetto al terreno, parallela, quindi il suo uso come bussola non potrà essere tale il mattino presto e la sera/notte.

PS: per ora ho solo foto della Virosa giovane, ne seguirò lo sviluppo aggiornando l’articolo con altre immagini della pianta in evoluzione.

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