Francia – Remi, giovane manifestante ucciso alla ZAD di Testet

da informa-azione.info

Segue un comunicato dalla ZAD di Notre Dame del Landes – tradotto da indymedia nantes:

Un compagno ucciso a Testet

Durante la notte tra sabato e domenica un manifestante, Remi, è stato ucciso negli scontri che hanno avuto luogo durante la manifestazione contro la diga di Sivens a Testet. Circa 7.000 persone si sono radunate nella ZAD di Testet dopo mesi di attacchi della polizia, la distruzione delle zone umide e degli habitat che si cerca di difendere. Continua a leggere

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Chiacchierata informativa su Marco Camenisch a Girona il 29 ottobre presso il Kan Kolmo

Tra i giorni 15 e 30 di ottobre, un gruppo di compagne e compagni svizzeri condurrà un tour informativo in tutto lo stato spagnolo con l’obiettivo di diffondere la situzione del prigioniero anarchico Marco Camenisch. marco-poster

Marco ha trascorso 20 anni in prigionia e 10 in clandestinità a causa della sua attività rivoluzionaria (strettamente connessa alla lotta contro le nocività sistemiche e l’industria nucleare) e attualmente è politicamente attivo in prigione.

Per saperne di più sulla sua storia e per porla in relazione con altre prospettive di lotta, mercoledì 29 ottobre alle 19 si terrà una chiacchierata presso il CSO Kan Kolmo (Girona). Alle 18:00 ci sarà un pic nic.

Per maggiori informazioni: http://unavitaribelle.noblogs.org/

A seguire aggiungiamo un testo elaborato dai compagni che realizzeranno il tour informativo

http://puckdeiboschi.noblogs.org/post/2014/10/18/contro-la-prigione-ed-il-suo-mondo-per-la-liberazione-di-marco-camenish-e-di-tuttx/

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Nessuna pace per chi vive in guerra

La guerra! Ti rendi conto di ciò che significa? Conosci parole più terribili di questa? Non ti porta alla mente immagini di massacri e carneficine, di assassinio, di saccheggio e di distruzione? Non ti sembra di udire le scoppio del cannone, le grida lamentose dei morenti e dei feriti? Non ti par di vedere il campo di battaglia punteggiato di cadaveri?
1929
Alexander Berkman

Fin da quando ero bambino ho vissuto con la guerra negli occhi, i carri armati sul confine vicino a casa mia a causa della guerra in Jugoslavia nel 1991, gli aerei che partivano da Aviano per andare in Afghanistan passando sopra la mia testa, la mia famiglia che negli anni ’50 dovette andarsene dall’Istria per una guerra voluta dai fascisti e da chi voleva nuovi confini e nuovo Potere. scalarini_cannone_guerra
Crescere vedendo ogni sera in televisione gli orrori perpetrati da uomini e donne che si prestano ad uccidere per conto di altri uomini e donne che non hanno scrupoli a commettere i peggiori delitti per i loro interessi.
Leggere a quattordici anni i testi di Giulio Bedeschi, Mario Rigoni Stern, Primo Levi, parole che avevano cominciato a incrinare la mia visione del mondo. Quando scoppiò la guerra in Afghanistan nel 2001 mi sentii impotente, capii che era necessario fare una svolta per fermare tutta quella violenza.
Alla fine è stata l’idea anarchica a farmi capire che si può fare sempre qualcosa contro la guerra e contro tutte le ingiustizie di questo mondo, e che per fermarle non bastano le buone intenzioni ma servono anche azioni concrete, perché chi vuole la guerra difenderà sempre i suoi interessi con la violenza, la propaganda, l’offuscamento del pensiero libero e “della parola”.

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Al Bencivenga Occupato (Roma) concerto a sostegno dell’Improbabile Squat

A3-FILEminimizerSabato 8 novembre iniziativa al Bencivenga Occupato a sostegno dell’Improbabile Squat, occupazione sui monti Simbruini, sosteniamolo!

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Trekking: Alpi Apuane: Vista sullo scempio delle cave, Da Colonnata a Cima d’uomo e ritorno

Premessa:
Marzo, approfittando della visita ai miei parenti in Toscana decidemmo di partecipare ad un presidio organizzato da “Salviamo le Apuane” (associazione dalle idee alquanto poco condivisibili in ordine alla “riqualificazione” delle Apuane ma che si batte per la chiusura delle cave) indetto contro lo scempio indiscriminato dell’estrazione marmifera e che si sarebbe tenuto a CampoCecina, una zona dei monti carrarini con vista sulle cave. Continua a leggere

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L’Italia incrimina Silvia Costa Billy una seconda volta per i fatti svizzeri

da Resistenze al nanomondo

In un precedente comunicato di aggiornamento avevamo scritto della definitiva chiusura del nostro caso in Svizzera dove la rincorsa ai ricorsi sulle macchinazioni da parte dei vari apparati di sicurezza statali italiani e confederati elvetici non avevano portato a nulla, se non che in tema di repressione la collaborazione poliziesca  è sempre forte, soprattutto se i soggetti di interesse sono degli oppositori alla loro democrazia di oppressione.
Fin dal momento del nostro arresto in Svizzera con l’accusa di voler attaccare con esplosivo il nuovo centro di ricerche, allora in costruzione, di IBM e del  Politecnico di Zurigo fiore all’occhiello per la ricerca nanotecnologica a livello mondiale, l’Italia ha fatto partire un’inchiesta  in stretta collaborazione con la polizia elvetica volta a dimostrare l’esistenza di un’organizzazione sovversiva  con finalità di terrorismo sul suolo italiano e ramificata anche in Svizzera.

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Contro la prigione ed il suo mondo. Per la liberazione di Marco Camenish e di tuttx

Il nuovo progetto di dominio da particolare importanza al controllo dell’identità e del pensiero dell’individuo così come al controllo psicologico della società nel suo complesso. E ‘in questo contesto che la prigione, con le sue nuove misure e sviluppi, si distingue ancora una volta come un pilastro fondamentale dello Stato. marco-500x707-244x300

Con i nuovi meccanismi di monitoraggio che facilitano sempre più il controllo fisico, resta solo di colonizzare la mente dell’arrestato. Così, nella realtà carceraria svizzera come altrove nel mondo, la psichiatria riveste un ruolo centrale nella riabilitazione sociale del detenuto. Le persone che si ribellano contro le misure tereapeutiche e che non vogliono collaborare al ricatto delle istituzioni sono punite, spesso per tutta la vita, con misure come l’internamento.

Questo è il caso di Marco Camenisch, un ribelle anarchico ecologista svizzero che ha trascorso più di 20 anni nelle carceri svizzere e italiane. La sua storia e la lotta, una lotta tra le tante di ribelli e refrattari in tutto il mondo, è il nostro punto di partenza per combattere questa società carceraria basata sullo sfruttamento e sulla dominazione della terra e degli animali umani e non umani. Perché combattere il carcere è lottare contro la legge, contro la magistratura, contro le catene del dominio. Perché la lotta al fianco di Marco è solo un modo di lottare per la liberazione totale, di lottare per L’Anarchia.

Giro informativo di incontro e discussione, Spagna 15-30 ottobre 2014

  • 17.10.14 Barcelona – Ateneu Libertari Sant Andreu
  • 19.10.14 Madrid – Local Anarquista Magdalena
  • 21.10.14 Orense – Nueva Okupa.
  • 22.10.14 Santiago de Compostela – C.S.O Escario e Maldizer
  • 23.10.14 Asturias – Espacio por confirmar.
  • 24.10.14 Burgos – Biblioteca La Maldita
  • 25.10.14 Gasteiz – Zapateneo
  • 28.10.14 Zaragoza – C.S.O Kike Mur
  • 30.10.14 Manresa – en una nueva okupa anárquica.

Fonte Machorka

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Coltello pieghevole: Victorinox Trailmaster OneHand

Uno strumento piuttosto utile in escursione, soprattutto se decidiamo di stare via qualche giorno, è il coltello. Una buona lama può aiutarci in svariate situazioni, si tratti di raccogliere o preparare cibo, preparare legna per il fuoco, costruirsi il necessario per bivaccare. Generalmente se si tratta di un’escursione di un giorno o più converrà avere con sé (io faccio così) due tipi di coltello, un multiuso e un coltello da campo per usi più gravosi.

Questo post sarà dedicato alla recensione del mio multiuso, un classico Victorinox nella sua variante più strong, ovverò lama da 111mm (contro i classici 9).

Il Vic aperto

Il Vic aperto

Il mio buon Vic, con tutti i segni d'uso

Il mio buon Vic, con tutti i segni d’uso

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Grecia: continua la resistenza in Calcidica

da radio ondarossa

 

Continua la resistenza dei residenti della Calcidica e dei cittadini di tutta la Grecia che si oppongono alla costruzione delle miniere d’oro della Calcidica, al disboscamento della zona e alla distruzione irreversibile dell’ecosistema, per opera degli interessi privati della multinazionale mineraria Eldorado Gold.

Ne parliamo con un compagno greco, ospite in studio.

Durata: 31′:33”

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“Luddisti” compiono sabotaggi nel sud-est del Quebec (Canada)

da crocenera.orgteldec

 Così, l’altra sera, il 21 settembre, abbiamo dato fuoco a un cavo per le telecomunicazioni sulla linea ferroviaria che collega Brigham a Sherbrooke (Qc) verso gli Stati Uniti, pensando alla popolazione Algonquins recentemente sfrattata da un campo di resistenza e ristretta a Gatineau. Abbiamo impiegato tempo per selezionare un ponte ferroviario in mezzo al nulla, vicino a Waterloo, in modo da non dover scavare per arrivare ai cavi o attirare troppo l’attenzione. Un po’ di carburante è stato versato attraverso un’apertura nella scatola d’acciaio dei cavi, poi dato alle fiamme. Niente di speciale. Ha funzionato meglio di quanto ci fossimo augurati, dopo pochi secondi l’ odore di gomma bruciata si sentiva già ad alcuni metri di distanza. L’aria racchiusa nel condotto apparentemente ha trasformato il fuoco in qualcosa di simile ad una fiamma ossidrica. Un tipo di gioco facile da riprodurre altrove da altri, ci siamo detti … quindi questo è un motivo per farlo sapere agli altri. Naturalmente questo non ha causato il collasso dell’intero sistema tecno-industriale! Oggi la società è ancora piuttosto funzionale . Ma devi cominciare ad attaccare da qualche parte. Anche se ci ha fatto sentire come se un nervo importante, nel profondo della società fosse stato reciso . E ci ha fatto star bene muovere il culo nel mezzo della notte per far questo. E ‘interessante notare che questa linea ferroviaria è proprio la stessa su cui passavano i treni carichi di sabbie bituminose, che l’anno scorso si sono presi la vita di un centinaio di persone. Viene di nuovo utilizzata per trasportare il petrolio da Ovest verso gli Stati Uniti, anche se in modo più ridotto. Presto verrà sostituito da tubazioni altrettanto parassitarie e devastanti, a meno che una seria opposizione a questo venga fuori oltre la diffusa apatia corrente nel sud Quebec di questi tempi. Come pecore ripongono la loro fiducia nei burocrati e negli “esperti” con tutti le loro “moratorie”, opposizioni legali e “valutazioni ambientali”, la bestia popolare è addomesticata e tenuta in riga, la stessa linea che ci ha portato ad un disastro lo scorso anno , e continua a distruggere la vita selvaggia in giro …

 

 

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