Il Buon Enrico (Chenopodium bonus-henricus) o spinacio di monte è una delle spontanee più gustose ed è piuttosto diffuso quindi potrebbe risultare un ottimo pasto durante le nostre uscite montane; è una pianta tipica di montagna ma che si può trovare un po a tutte le altitudini, predilige gli incolti ai margini dei boschi di Castagno o di Conifere o gli alpeggi.
La pianta è facilmente riconoscibile, ha portamento eretto e può raggiungere discrete dimensioni, a forma vagamente piramidale (con le foglie più grandi in basso che vanno rimpicciolendosi verso la sommità) può arrivare sino ai 60cm di altezza.
Le foglie sono di un bel verde intenso ed hanno una forma molto caratteristica, come si può vedere nelle foto successive hanno una forma a “pala”, sono triangolari con base tronca dalla quale dipartono due “denti” rivolti verso il basso, la foglia in piano può assomigliare anche alla punta di una freccia.
La faccia inferiore della foglia è più chiara e coperta da una fitta polverina bianca.
L’infiorescenza è una sorta di pannocchietta.
Il Buon Enrico si cucina in padella, magari accompagnato da un aglio selvatico ed il sapore assomiglia decisamente a quello dello spinacio coltivato.
Si utilizzano i germogli e le foglie più piccole e tenere, piante troppo vecchie potrebbero essere leggermente amare.
Generalmente cresce in colonie piuttosto ampie e quindi può essere davvero una buona risorsa alimentare.