Erbe spontanee: Genziana e Veratro, stiamo all’occhio!

Il mondo delle erbe selvatiche è indubbiamente affascinante ed addentrarsi nella loro conoscenza modifica radicalmente il modo nel quale approcciamo ogni passo calcato in natura: l’andatura rallenta, lo sguardo si fa più acuto e scrutatore, l’olfatto si mette all’opera.

I nostri boschi ci offrono indubbiamente un ventaglio di risorse incredibile sia per quanto riguarda l’ambito alimentare, officinale e, naturalmente, d’utilità varia donandoci numerosi comporti utili alle nostre attività boschive e non solo.

Fra le meraviglie “utili” -dove per utile intendo quella risorsa sfruttabile a pro nostro, quindi nessun giudizio di valore o gerarchia, costrutti puramente umani- però possono nascondersi dei “sosia” potenzialmente dannosi per la nostra salute ed è importante saper distinguere quindi il “buono” dal “cattivo”.

Qualche tempo fa ho realizzato una piccola scheda nella quale misi in relazione l’Aglio orsino, ottima risorsa alimentare, ed il Mughetto, mortale dai fiori bellissimi mettendone in risalto le caratteristiche e le differenze; continuando su questa strada oggi voglio mostrare le differenze fra la Genziana, che tutti conoscono come radice usata per creare ottimi amari, ed il Veratro, suo “sosia” velenoso.

Partiamo con una brevissima descrizione della Genziana: tratta di una pianta a fusto eretto che può raggiungere anche i 150 Cm di altezza, il fusto è cavo, le foglie opposte, grandi e venate, lanceolate.

I fiori sono gialli, sommitali. Fiorisce fra Maggio ed Agosto.

Le radici, e queste ci interessano, sono a fittone, decisamente noiose da raccogliere.

Cresce fra i circa 500 ed i circa 2000 metri, ama i pascoli soleggiati e sassosi, boscaglie montane, rocce radure. Cresce in quasi tutta Italia, tanto che i liquori a base di Genziana sono presenti tradizionalmente in molte regioni.

La Genziana è un’entità protetta ed è proibita la raccolta.

Passiamo ora al Veratro: Anch’esso, come la Genziana, può raggiungere i 150 Cm di altezza, il fusto è relativamente esile, le foglie sono alterne, lanceolate piuttosto grandi e fortemente venate.

I fiori sono raccolti in pannocchiette sommitali e sono di colore bianco verdino. Fiorisce fra Maggio ed Agosto.

Le radici hanno una radice importante, quasi bulbosa.

Cresce indicativamente fra i 500 ed i 2000 metri e gradisce la mezz’ombra in radure boschive, pascoli, e terreni sassosi; non cresce in tutta Italia, la letteratura ci dice essere presente in Piemonte, Veneto e Friuli ma segnalazioni ed esemplari, seppur non frequenti sono segnalati anche in altre regioni, come ad esempio la Toscana (Alpi Apuane).

Tutta la pianta è altamente tossica.

Viste entrambe le piante, sia durante lo sviluppo, che a fioritura, le differenze sono molte e saltano subito all’occhio, occhio che però, se distratto od inesperto, potrebbe essere ingannato con conseguenze importanti.

Andiamo ad elencare prima le similitudini e successivamente le differenze, come detto vieppiù evidenti.

Dove si somigliano e si incontrano?

Entrambe le piante possono raggiungere la medesima altezza, circa 150Cm ed entrambe hanno fusto eretto con fiori sommitali; occupano un areale simile, ma la Genziana preferisce il pieno sole, mentre il Veratro preferirà un po’ d’ombra quindi se sarà raro trovare quest’ultimo in campo aperto, sarà altresì difficoltoso trovare genziane in un bosco ombroso ma potrebbero essere compresenti in entrambi gli ambienti, almeno a causa di alcuni sparuti esemplari, o là dove luce ed ombra si danno appuntamento, al limitare dei boschi e delle radure.

Piante di Veratro e Genziana compresenti in una radura boschiva, Alpi Cozie.

La forchetta di crescita, fra i 500/800 ed i 1800/2000 Mt di altitudine è la medesima per entrambe le specie, così come il periodo di fioritura fra Maggio ed Agosto.

Entrambe le piante hanno grandi foglie lanceolate, fortemente venate.

Dove differiscono?

Già dalla crescita le due specie sono facilmente distinguibili, mentre le foglie della Genziana crescono opposte, su un fusto che dimostra da subito possanza,

In queste due foto si nota bene il posizionamento opposto delle foglie di Genziana sul fusto.

il Veratro vedrà invece le foglie innestarsi alternate con crescita a spirale su un esile ed elegante fusticello, caratteristiche differenti quindi, che si acuiranno via, via che le piante cresceranno.

Dalle foto è evidente l’andamento a spirale delle foglie sull’esile fusto.

Le foglie sono assai simili, è vero, ma a parità di stadio di crescita quelle della Genziana saranno generalmente più grandi.

Foglia di Genziana

Foglia di Veratro

La fioritura inasprirà ancor più le differenze: Mentre la Genziana avrà fiori gialli ascellari, disposti lungo il fusto,

Pianta di Genziana, Alpi Cozie.

il Veratro vedrà dei fiorellini bianco/verdini disposti in pannocchiette sommitali, più sinili, come disposizione, a quelli di alcune specie di Tasso barbasso, che a quelle appunto della Genziana.

Non avendo trovato Verateo fiorito ho reperito l’immagine sull’ottimo sito Actaplantarum.

Le radici della Genziana sono a fittone, possenti e con molte ramificazioni, difficili da scavare ed estrarre, mentre quelle del veratro sono quasi bulbose, seppur forse considerate a fittone e dal corpo principale dipartiranno dei piccoli rizomi che chiamerei secondari.

Come detto la raccolta della Genziana è proibita, ma qualora venisse comunque asportata, per evitare brutte sorprese sanitarie, converrà prestare cura alle differenze sopra elencate, ravvedibili anche nelle piante secche; la Genziana secca avrà evidenti le foglie opposte ed un fusto importante, cavo, dalla consistenza quasi legnosa, mentre il Veratro avrà comunque le sue foglie disposte a spirale su uno stelo assai più esile. Ovviamente vale sempre la regola di non toccare nulla qualora non fossimo certi al 200×100 o in compagnia di qualcuno con provata esperienza nel riconoscimento, espunto ciò entrambe le piante sono assai belle da osservare nel loro ambiente naturale.

Buoni boschi!

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