Il Verbasco (verbascum thapsus) detto anche Tasso Barbasso è una pianta biennale che può raggiungere anche notevoli dimensioni, fino a due metri d’altezza; l’aspetto è caratteristico si presenta infatti con una rosa basale di foglie piuttosto grandi di forma slanciata, leggermente carnose e ricoperte da una soffice peluria piacevole a tatto. Al centro del cespo delle foglie cresce un alto stelo sul quale crescono, disposti a “pannocchia” dei bei fiori gialli.
E’ una pianta molto comune presente in tutta Italia e cresce dal piano fino a circa 1500 mt nella varietà che prendiamo qui in esame.
Ama crescere in pieno sole su terreni di ogni genere e non disdegna quelli sassosi, si trova spesso ai margini delle ferrovie, sulle massicciate, sui sentieri e a margine boschi alpini ben esposti, sui crinali.
Il verbasco a vari utilizzi sia officinali che d’uso boschivo.
Uso officinale:
Si utilizzano foglie e fiori in tisana, che andrà filtrato varie volte -ad esempio utilizzando un tessuto fitto come una maglietta- per evitare di ingerire la peluria delle foglie; essendo ricco di saponine e mucillaggini il Barbasso è da sempre utilizzato come espettorante e mucolitico per curare tosse e raffreddore.
Le foglie fresche possono essere poste sulle ferite come cicatrizzante.
Uso boschivo:
gli usi boschivi sono fondamentalmente due.
Le foglie per la loro grandezza -possono essere lunghe 20/30 cm e larghe fino a 15- e la loro morbidezza e resistenza possono essere usate come carta igienica.
I fusti secchi del barbasso, legati in fascina vengono usati sin dai tempi dei romani per confezionare ottime torce.