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da https://contratodaautoridad.wordpress.com
Senza dubbio uno dei grandi pericoli sempre in agguato per l’anarchia è la possibilità di diventare un insieme di pratiche prive di tutti i contenuti di offensiva contro il potere.
Questa situazione è favorita, da un lato, dallo stesso nemico attraverso i suoi valori vincolanti di governo democratico, come la “diversità”, la “tolleranza”, il “pluralismo”, così come l’integrazione economica attraverso la mercificazione della ribellione ed il consumo “alternativo”.
D’altra parte, vi è anche una serie di individui e gruppi “di protesta” e anche alcunx “anarchicx” che inconsciamente o deliberatamente prendono le distanze dall”antagonismo e dalla conflittualità permanente verso il dominio, sia mettendo a tacere la necessità della distruzione e dell’attacco diretto contro l’autorità o, nel peggiore dei casi, realizzando rozze campagne di pulizia dell’immagine dell’anarchismo, in posa come patetici difensori di un’ideologia aliena al confronto con il potere. Continua a leggere
Divulghiamo questo bell’appuntamento musicale presso la Marzolo Occupata di Padova a sostegno della biblioteca del collettivo Malacoda
Via Marzolo n.4 , Padova
Dalle ore 19.00 (puntuali e tassative, se no non sarebbe una Matinèe) alle ore 22.00
concerto benefit per sostenere la biblioteca del collettivo Malacoda
La Linea Negra – fast/powerviolence vegan straight edge da Berlino con membri di Kami Ada, Slowa We Krwi, Values Intact e Caino
lalineanegra.bandcamp.com
To Ashes – hardcore vegan edge da Bologna
https://www.facebook.com/toashes/timeline
Zeit – hardcore da Venezia
www.zeithc.bandcamp.com
Durante e dopo il concerto ci sarà bar e buffet.
da http://senzaritorno.noblogs.org
Da ormai oltre un anno la campagna contro il trasporto di animali ‘Senza Ritorno – Gateway to Hell’ va avanti con determinazione anche in Italia con proteste contro le due aziende che al momento sonomaggiormente responsabili di questa tratta: Air France – KLM, l’ultima azienda aerea commerciale coinvolta nel trasporto verso i laboratori nonchè responsabile della deportazione di migranti privi di documenti, e DHL principale partner commerciale delll’azienda cargo Abx Air che sta di fatto mantenendo in piedi il rifornimento di animali dal sud est asiatico verso gli Stati Uniti.
Nel fine settimana che va dal 16 al 18 Gennaio la campagna Senza Ritorno lancia un appuntamento nazionale, con proteste già confermate nelle zone di Milano e Firenze.
Prendi parte alle proteste listate in seguito, o organizzane una nella tua città: contattaci alla mail senzaritorno@inventati.org per eventuali info, vieni e partecipa!
** Venerdi 16 Gennaio 2015 – Giornata Nazionale contro DHL / ABX Air
MILANO – dalle h 12:00 alle h 14:00 – Presidio davanti agli uffici DHL di Rozzano, Via Gran S.Bernardo/Strada 5
FIRENZE– dalle h 14:00 alle h 17:00 – Presidio davanti al punto ‘DHL Express’ di via E. Majorana 63, zona Osmannoro, Sesto Fiorentino
** Domenica 18 Gennaio 2015 – Giornata Nazionale contro Air France – KLM
MILANO– dalle h 14:00 alle h 16:00 – Presidio presso l’aeroporto di Milano, Linate
FIRENZE – dalle h 10:30 alle 17:30 – Presidio presso l’aeroporto ‘A.Vespucci’
A questa pagina, un file audio della redazione informativa di Radio Blackout a proposito di queste iniziative
Domenica 11 gennaio all’interno della trasmissione “La terra trama..” su Radio Blackout abbiamo parlato con dei compagni de La Scintilla di Modena prendendo spunto da un’iniziativa che si era svolta lì il 5 dicembre che aveva come argomento il controllo della salute da parte delle industrie farmaceutiche e di quali pratiche possono essere molto più efficaci dei farmaci.
E’ stata l’occasione per allargare un po’ la discussione alle varie nocività che contribuiscono all’esproprio della salute da parte delle scienze, della ricerca, delle aziende produttrici di farmaci e presidi sanitari e per presentare anche i nuovi appuntamenti dello spazio, che saranno a proposito di scuola libertaria, nano-biotecnologie e antipsichiatria. Il programma di gennaio era stato già pubblicato qui
Ascolta i contributi
Fonte Biteback, traduzione Crocenera
Eric McDavid è stato rilasciato l’8 Gennaio 2015 dopo che l’accusa ha ammesso di aver impedito alla difesa di accedere alle prove durante il primo processo. In totale, Eric ha passato 9 anni in carcere.
Nel Settembre del 2007 Eric McDavid era stato condannato per cospirazione per commettere sabotaggi [cioè non per aver pianificato o preso parte a delle azioni effettivamente verificatesi, ma solo per averle pensate in via ipotetica ed averne parlato con altri, ndt] a sfondo ecologista nei confronti di strutture federali. L’accusa si reggeva sulla testimonianza di un informatore dell’FBI che era stato pagato più di 75.000 dollari per costruire un reato. Entrambi i coimputati di Eric hanno testimoniato contro di lui per avere uno sconto di pena. Eric era stato condannato a 19 anni e 7 mesi per un crimine che non è mai stato commesso.

Segnaliamo che su http://www.autistici.org/macerie sono stati resi disponibili tutti i pdf dei contributi sulla vicenda di fine 2014 partita dai sabotaggi di Firenze e Bologna
Pubblichiamo l’introduzione dex redattx di Macerie, mentre il comunicato dex anarchicx bolognesi era stato già pubblicato qui
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Pubblichiamo qui sotto uno scritto redatto da alcuni dei compagni perquisiti in seguito agli incendi scoppiati alla fine di dicembre, prima a Firenze e poi a Bologna, a danno dei cavi del sistema di controllo della linea ad Alta Velocità. Lo pubblichiamo volentieri perché contribuisce a riportare sui binari una discussione che — complici certamente i tromboni della grande stampa, ma pure pesanti e diffusissime fisime di movimento — era deragliata ancor prima di nascere. E le discussioni, quando deragliano, ottengono il contrario di quello che dovrebbero ottenere: avvenimenti altrimenti limpidi si ritrovano sommersi da una àura di sospetto e di mistero posticcia; ipotesi, proposte e chiavi di lettura dei fatti, anziché essere esposte e difese, o criticate, si ingarbugliano sino a risultare incomprensibili ai più; idee complesse e sfaccettate si irrigidiscono, perdendo di ricchezza fino a diventare mantra parrocchiali buoni per ogni occasione; la foga polemica si trasforma in affermazioni delatorie, con dolo o colpa che sia comunque vergognose e inaccettabili.
E pure, da quegli incendi di Natale di riflessioni interessanti se ne posson ben cavare: una occasione da non perdere se la discussione, tornata sui binari, proseguirà. A chiudere, vi abbiamo raccolto sommariamente i link a quanto abbiam trovato scritto in queste due settimane sull’argomento, condivisibile o meno, interessante o meno, doveroso o sostanzialmente inutile, in ordine cronologico inverso. Con una accortezza, però: di ogni contributo ne abbiam fatto un Pdf. La gradevolezza alla vista ne risente, e di molto, ma nessuno potrà cambiare le carte in tavola.
Pubblichiamo di seguito un comunicato firmato da anarchici e anarchiche di Trento e Rovereto a proposito degli articoli e dei fatti seguiti ai sabotaggi della linea ferroviaria ad Alta Velocità a Firenze e Bologna di fine dicembre 2014.
Cogliamo l’occasione per ribadire da questo blog che il campo, le analisi e le posizioni dex redattx di Finimondo sulla questione sono da noi completamente condivisi, per rileggere i vari contributi vedere qui e qui
Non essendo particolarmente internettari, abbiamo letto diversi giorni dopo la loro pubblicazione l’articolo redazionale I burabacio uscito sul sito notav.info e il comunicato, pubblicato sullo stesso sito, del magistrato Imposimato a proposito dei recenti sabotaggi avvenuti contro l’Alta Velocità in Italia. Mentre stavamo ragionando di scrivere una critica ai contenuti del primo articolo e al fatto stesso di pubblicare una presa di posizione su cosa fanno o non fanno i no tav da parte di un magistrato (e nemmemo uno qualsiasi, bensì un PM responsabile di aver seppellito sotto anni di galere decine di rivoluzionari), abbiamo saputo che la prima versione de I burabacio (prontamente sostituita, senza dirlo, cercando in tal modo di cancellare le tracce) era ben peggiore. Ci sarebbe piaciuto che le nostre critiche circolassero anche in Valsusa in modo diretto (a voce e su carta), poco interessati come siamo ai “dibattiti” virtuali tra militanti e componenti politiche. Ma la faccenda è così grave da spingerci alla forma-tempo del comunicato in internet, con tutti i suoi limiti.
Nella prima versione de I burabacio, la redazione di notav.info indica i redattori del sito finimondo.org come coloro che “fino a qualche annetto fa usavano i loro petardoni postali che qualche rintocco facevano, ora usano qualche straccetto di benzina inneggiando alla rabbia generale…” (la seconda versione diventa “andavano in estasi per i petardoni postali … e ora per qualche straccetto di benzina …”).
Indicare pubblicamente degli individui quali autori di determinati reati è, a casa nostra, delazione, pratica indegna per chiunque si consideri rivoluzionario o anche solo genericamente “compagno”. Quando si criticano (o si dileggiano) delle pratiche di azione diretta, c’è la polemica, anche dura, anche aspra. Quando si afferma che Tizio o Caio hanno compiuto questo o quel sabotaggio, si fa qualcosa che è semplicemente inaccettabile. “Delazione” non è parola che usiamo alla leggera, ma con quel peso e con quella precisione che scavano fossati tra chi accetta e chi rifiuta un tale modo di fare.
E siccome in queste faccende la precisione è fondamentale, va detto che di quell’articolo sono responsabili i redattori di notav.info (cioè alcuni militanti del centro sociale Askatasuna e del comitato di lotta popolare di Bussoleno), certo non un generico e inesistente “Signor Movimento No Tav”. Ci sono decine e decine di compagni (e non) che nella lotta valsusina contro il TAV hanno messo idee, impegno e cuore, che non si sono mai dissociati da alcuna pratica di attacco al potere e che non hanno mai indicato nessuno – né direttamente né indirettamente – alla polizia.
da http://www.resistenzealnanomondo.org
Traduzione dal francese
Qui Pièces et Main d’oeuvre Ecco un appello degli scimpanzé del futuro
Fratelli umani, sorelle umane, Avrete già sentito parlare del transumanesimo e dei transumanisti; di una misteriosa minaccia, un gruppo di fanatici, una società di scienziati e di industriali, discreta e potente, la cui trama occulta e l’obiettivo dichiarato consiste nel liquidare la specie umana per sostituirla con una specie superiore, “aumentata”, di uomini-macchine. Una specie che sarà il risultato dell’eugenismo e della convergenza di nanotecnologie, biotecnologie, neuro-tecnologie e degli immensi progressi della scienza.
Avrete già sentito parlare dell’ultimatum, cinico e provocante, di questo ricercatore in cibernetica: «Ci saranno delle persone impiantate, ibridate, e queste domineranno il mondo. Le altre che non saranno come loro, non saranno tanto più utili delle nostre vacche che vengono tenute al pascolo»; o ancora: «Le persone che decideranno di restare umane e rifiuteranno di migliorarsi avranno dei seri handicap. Costituiranno una sotto-specie e saranno gli scimpanzé del futuro». E vi sarete già chiesti se bisogna prendere sul serio queste sbruffonate oppure se si tratta solamente di fantascienza, di un modo ampolloso di esprimere l’orgoglio tecnocratico. Purtroppo il pericolo è reale e l’Umanità si trova ad affrontare un tentativo di estinzione, fomentato da una fazione egoista, implacabile e onnipotente, stanca di condividere ciò che resta di questo mondo con delle masse di bocche inutili e sempre più numerose.
Come siamo arrivati a questo punto, e cosa dobbiamo fare ?
All’inizio c’erano i poeti. Rimbaud: «Ho creato tutte le feste, tutti i trionfi, tutti i drammi. Ho cercato di inventare nuovi fiori, nuovi astri, nuove carni, nuove lingue. Ho creduto di acquisire poteri sovrannaturali. Ebbene! devo seppellire la mia immaginazione e i miei ricordi! Bella gloria di artista e di narratore andata in malora!» Ducasse: «È un uomo, una pietra oppure un albero quello con cui inizia il quarto canto». Poi gli artisti futuristi, francesi, italiani, sovietici: Marinetti, Majakovskij, Apollinaire e molti altri, cantori della violenza e della velocità; trombettieri e superstiti della Grande Guerra industriale e mondiale, esaltavano la tecnologia come vero mezzo per “cambiare vita” e “trasformare il mondo”. Dichiararono guerra alle anticaglie poetiche, al sole e alla luna; glorificarono gli aeromobili, le dighe, i motori, l’elettricità, il Titanic, le Metropolis, le armi blindate, gli stadi giganteschi. E i robot, le masse meccanizzate. Contribuirono alla diffusione dei due grandi movimenti dell’epoca: la tecnologia e il totalitarismo. Due movimenti convergenti. Due aspetti di uno stesso movimento di ingegneri degli uomini e delle anime, che mirano a fabbricare l’uomo nuovo, dall’Übermensch nazista all’uomo d’acciaio comunista passando per ogni sorta di superuomini e di Supermen, per approdare al cyborg; all’uomo bionico dei laboratori transumanisti, “ibridato” con impianti e interfacce. Negli anni trenta il nazional-rivoluzionario Ernst Jünger criticò il razzismo biologico e volgare dei nazional-socialisti, contrapponendogli l’avvento di un nuovo tipo di umanità: Il Lavoratore, in ceco il robot.