Il mio Tascapane, modifiche al progetto

Dopo qualche tempo di test ho ripreso il progetto del Tascapane, la mia sorta di kit “minimale” da escursione del quale ho parlato approfonditamente QUI risolvendone alcune criticità legate soprattutto e al metodo di porto a mò di zainetto, e allo stoccaggio del materiale esterno, nello specifico fornelletto a legna e Poncho. Ma qual’erano i problemi?

Utilizzando il Tascapane in conformazione zainetto,

utile soprattutto durante i passaggi gravosi, avevo utilizzato come spallacci la cinghia di trasporto della sacca opportunamente passata nei numerosi ancoraggi presenti sulla stessa; una volta indossato il sistema risultava piuttosto comodo, ma caricarselo sulle spalle non era proprio agevole visto lo scorrere della cinghia nei vari passanti che tendevano a sbilanciare la sacca durante la vestizione.

Ho ovviato all’inconveniente recuperando dei vecchi spallacci in cotone da uno zainetto in stoffa disastrato ed in disuso, ho quindi realizzato delle asole alle estremità alte degli stessi in modo da passarvi dentro o un moschettone o un anello di Paracord o, come nel prototipo in foto, delle fascette di plastica, che ho applicato giusto come test e che sostituirò.

Le asole ricavate servono come passanti da inserire negli ancoraggi di fettuccia presenti sulla parte alta e posteriore del Tascapane.

Dalla foto si possono ben individuare le fascette che fungono da passanti

Sui lati della sacca, dove sono presenti due ancoraggi nei quali già nella vecchia conformazione avevo attaccato la fettuccia attraverso due anelli di Paracord, creando così il sistema di trasporto vero e proprio, ho applicato al citato cordino da paracadute la parte bassa degli spallacci utilizzando i passanti metallici a scorrimento che erano presenti sullo zaino donatore, creando così delle spalle regolabili.

La questione necessita ancora di qualche aggiustamento ma nel complesso il tutto è divenuto più confortevole e soprattutto questo settaggio mi ha dato la possibilità di sfruttare la tracolla per altri scopi, vediamo come.

Nella vecchia conformazione il Poncho del kit era fissato al fondo del tascapane attraverso una complicata legatura realizzata in Paracord,

certo molto stabile e sicura ma che, oltre ad impegnare molto cordame, non era certo di facile sbroglio qualora fosse sorta la necessità di usufruire celermente della copertura anti-pioggia, figurarsi poi riporla una volta non più in utilizzo, un calvario, tanto che in alcune circostanze ho rinunciato ad utilizzarla prendendo qualche goccia di pioggia piuttosto che coprirmi.

Dopo numerose prove il problema, almeno in conformazione zainetto, è stato risolto utilizzando la tracolla che, non più impegnata come spallacci, ora posso utilizzare per fissare la mantella sfruttando i medesimi passanti ai quali ho attaccato le spalle ed un passante sul fronte della sacca, bloccando poi il tutto sul fondo del tascapane utilizzando i moschettoncini metallici della stessa cinghia.

Come nella vecchia versione nel sistema di fissaggio del Poncho è inserito anche il fornellino a legna smontabile.

Il fondo, ora più “pulito” e facile da aprire-chiudere.

Così facendo la conformazione Tascapane/zainetto risulta essere decisamente più funzionale, mentre devo ancora capire, ma non dovrebbe essere troppo arduo, come utilizzare gli spallacci per fissare il Poncho quando il Tascapane sarà utilizzato in versione tracolla, ma ne riparleremo, così come ho intenzione di fissare almeno anche una piccola coperta al sistema ma in questo caso, siamo ancora in alto mare.

Questo è quanto, buoni boschi!

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