Ieri ho fatto un giro in un bosco che non frequentavo da un po’; trovato un monolito di una ventina di metri d’altezza l’ho salito sfruttando un cumulo di pietre che, a monte, portavano fin quasi alla cima, l’idea era di guadagnare il punto più alto in quella porzione boschiva per decidere verso quale direzione muovermi, poi sopra, complice la temperatura assai mite per la stagione, ho deciso di fermarmi qualche minuto a riposare ma una sensazione faceva capolino, quella d’essere osservato, cosa verosimile quando si è in ambiente, ho quindi deciso di capire, grazie alla mia posizione di agio sul piano del bosco, di tentare di spiare lo spiatore ebbene, ad un certo punto qualcosa, lontano, a circa un km in linea d’aria, ha attirato la mia attenzione: su un pianoro che ho riconosciuto essere sopra il mio paese, ho intravisto una forma anomala e, guardando con il monocolo, ho così capito chi mi stesse controllando, due camosci erano voltati proprio nella mia direzione, a turno, invero, e la scenetta è durata una ventina di minuti buoni, sino a quando non me ne sono disceso ed ho ripreso la mia marcia.
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