Ricetta: Torta salata di spinaci e tofu

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In questi giorni ci stiamo dopando di pasta sfoglia e torte salate…Ieri sera ad esempio ce ne siamo pappata una a base di spinaci e tofu. La realizzazione, utilizzando -lo ammetto- un paio di prodotti da supermercato -nello specifico la pasta e il tofu- è piuttosto veloce, ovviamente i tempi si allungherebbero se decidessimo di preparare tutto in casa. Ma veniamo alla ricetta… Continua a leggere

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“Liberation Front” su Radio Blackout, puntata del 16.12: riflessioni su tecnologie e dominio

da radioblackout.org

In un’epoca dove ogni cosa viene venduta per “migliorare la qualità della vita”, dove ogni azione è spacciata per il bene dell’umanità e della terra tutta, nell’età delle smart cities e degli immancabili smart borders, la tecnologia bio, nano e biometrica fa sempre più affari e sempre più ne farà.  Sicurezza e comodità, per il nostro bene, ovviamente. security-150x150

L’allevamento umano è ormai decisamente troppo vasto da gestire, i recinti si fan stretti, le guerre di un tempo non son più redditizie, anche i virus dan da pensare; tocca mettere sempre più ordine e soprattutto saperlo vendere bene, ancor meglio se è il popolo a chiederlo.

Biometria: governi, sicurezza e difesa, banche e finanza, salute, commercio, utilizzo residenziale, trasporti, un giro di milioni di milioni senza esclusione di continenti e finanziamenti a go-go per acquisire sempre più dati, memorizzarli, con tecnologie sempre più raffinate e… secondo la scienza, meno invasive. Da Alphonse Bertillon di strada se ne è fatta, anche nella testa della gente abbagliata e stordita dalla tecnologia benevola.

Impronte digtali, dna, geometria della mano e del volto, conformazione della retina e dell’iride, timbro e tonalità di voce, mappatura delle vene della mano e delle vene oculari. Algoritmi, pezzi di corpi ammassati in data bases, per un controllo totale. Sempre più totale.

Qui un’estratto della puntata, ma ne riparleremo presto.

 

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Foresta di Hambach, Felix è libero!

Apprendiamo da  http://hambachforest.blogsport.de che il 20 dicembre anche l’altro prigioniero della foresta di Hambach Felix è stato liberato, era l’ultimo compagno in prigione.

Tutti e tutte libere!

 

 

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Foresta di Hambach, giorni di azione/passeggiata nel bosco

da http://hambachforest.blogsport.de

 

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Giorni d’azione “Giù le mani gli alberi” ed un evento più interessante nella foresta perché: l’educatore della foresta Michael Zobel (Aachen) sta preparando una passeggiata post natalizia nel bosco per domenica 28 dicembre nella foresta di Hambach per le ore 12.

Passeggiata: 28.12.2014 alle ore 12
Giorni d’azione: 30.12-01.01.2015: 27.02-01.03: 27.03.-29.03

Giù le mani gli alberi! – Flyer mobilitazione/ A5, bianco e nero
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Films dall’inizio delle azioni “Giù le mani dagli alberi”/skillsharing camp ottobre 2014 film-skillsharing-camp-10-2014

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A stormo!

da finimondo.org

 

36633641bee46c7f3eb234d1c445335cb15b9702_mIl Tav è ovunque, purtroppo. La Valsusa no, per fortuna. Chi vuole opporsi al Tav lo può fare dappertutto; non occorre che vada in Piemonte. Non è necessario che parta e torni insieme a sindaci, non è necessario che condivida polenta con parlamentari, non è necessario che applauda magistrati. Non è necessario che diventi politiglotta per comunicare con animali politici vari all’interno dello zoo assembleare. Lo può fare da solo, o con chi vuole. Con chi ama e stima, non con chi tollera e sopporta. Dove e quando vuole, non nei luoghi e nelle scadenze segnate sull’agenda militante. Basta un po’ di immaginazione e di determinazione.
Il Tav è ovunque, e lo è da molti anni ormai. E da molti anni e dappertutto è anche la possibilità di colpirlo. Come infatti è avvenuto, negli anni, un po’ in tutta Italia. E come sta accadendo ancora oggi. Oggi più di ieri? Chi può dirlo? Di sicuro oggi i media stanno dando grande risalto a queste notizie, a differenza di ieri. Il che può aumentare le probabilità di generalizzazione. Meglio così. Ma avendo chiaro che la significatività di un atto non è data dal suo share televisivo, né dalla sua condivisione (to share, appunto) cittadina. Altrimenti dovremmo essere grati ad un Erri De Luca per aver pubblicamente sostenuto la necessità del sabotaggio, ed agli stessi giudici del Tribunale di Torino per non averlo condannato lo scorso 17 dicembre come atto di terrorismo. Come se fosse merito loro il ritorno del sabotaggio, quel sabotaggio che nel corso degli ultimi anni era stato scomunicato e rimosso da tanti, troppi sovversivi a corrente alternata.
Il Tav è ovunque e sabotarlo è facile e alla portata di tutti gli ardiri e gli ardori. Ciò che sta accadendo in questi ultimi giorni ne è l’ennesima riprova. Come già accaduto più volte in passato, basta un rintocco per provocare un riverbero che potrebbe a sua volta tramutarsi in stormo. Riverbero a distanza, non contagio diretto. Ispirazione individuale, non complotto collettivo. Fantasia singolare, non strategia comune. È quanto potrebbe accadere nel prossimo periodo, facendo finalmente uscire la lotta contro il Tav dai ristretti confini di una civile vallata per estenderla ad un paese caotico. E se non è la rivendicazione specifica di una lotta che deve diffondersi ma la sua modalità, ebbene, che questo sia: che sia il sabotaggio a diffondersi ovunque, non la legittimità della politica. Che sia tutta questa società a venire bloccata, non solo un treno troppo costoso e nocivo.
E quando questa corrente cesserà di essere continua per ritornare ad essere alternata, quando i media ripristineranno il mussoliniano silenzio sui fatti accaduti, quando il calcolo della politica riprenderà il sopravvento sull’eccesso della rabbia, anche allora, come sempre, basterà un po’ di immaginazione e di determinazione.
Ed un altro, nuovo rintocco.
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Bologna. Fuoco ai cavi, ancora

da http://www.autistici.org/macerie/

23 dicembre. Bologna. Forti ritardi sulla linea ferroviaria ad Alta Velocità tra Milano, Bologna e Roma a causa di un sabotaggio ai cavi del sistema di gestione e controllo del traffico, incendiati in quattro diversi pozzetti vicino alla stazione Santa Viola.

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Chiara, Mattia, Claudio, Niccolò agli arresti domiciliari

da crocenera.org

23 dicembre 2014

Una settimana dopo la condanna, per Chiara, Claudio, Mattia, Niccolò sono stati disposti gli arresti domiciliari, con tutte le restrizioni. Scarcerati dunque, ma con il divieto di incontrare chiunque non sia abitualmente domiciliato nella stessa casa.

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Anche Lucio Alberti trasferito nella AS2 di Ferrara [aggiornato]

da crocenera.org

Lucio, arrestato assieme a Francesco e Graziano per l’attacco al cantiere del Tav di Chiomonte, è stato trasferito nella sezione di Alta Sicurezza del carcere di Ferrara. Il trasferimento è una conseguenza diretta dell’accusa di “attentato con finalità di terrorismo” che la Procura di Torino ha mosso loro circa dieci giorni fa. Il nuovo recapito è quindi:

Lucio Alberti c/o C.C. via dell’Arginone, 327 – 44122 Ferrara

…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………..

La Procura di Torino ha ribadito il divieto di incontro per i nuovi giunti No Tav(Graziano, Lucio e Francesco,in attesa di processo, oltre che a Claudio appena ritrasferito dopo la sentenza di Torino)con Alfredo e Nicola (definitivi per l’attacco ad Adinolfi) come era già avvenuto nei mesi scorsi quando la procura torinese aveva richiesto lo stesso divieto  puntellandolo con un influsso negativo che i compagni già in carcere avrebbero potuto esercitare sui nuovi arrivati.

L’amministrazione penitenziaria ferrarese ha cercato di usare questo nuovo divieto di incontro per suddividere ulteriormente  Adriano e Michele  da un lato e Alfredo e Nicola dall’altro, a cui i compagni  si sono opposti riottenendo aria e socialità in comune.

Per i compagni ristretti per il procedimento relativo al’attacco a Chiomonte,,sia con sentenza di primo grado che in attesa di processo, non ci sono restrizioni sia tra di loro e con Michele (op.Brushwood ) e Adriano(Arresti Castellli Romani).

Quanto sopra per ribadire il gioco sporco che tribunali ed amministrazioni penitenziarie fanno per creare ulteriori recinti in un ambiente, quello dell’alta sorveglianza dove già non è possibile alcun incontro con quanti ristretti nelle altre sezioni.

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IL RIARMO CONTROINSURREZIONALE DELL’EU – TRADUZIONE DI M. CAMENISCH

da http://il-neroveleno.blogspot.it

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riceviamo e diffondiamo:

IL RIARMO CONTROINSURREZIONALE DELL’EU e le esercitazioni per i futuri interventi internazionali contro blocchi, manifestazioni non autorizzate, ecc.

Il centro per l’esercitazione al combattimento (CEC, 23’000 ettari) del Heer (esercito) nella brughiera di Colbitz-Lentzling della regione Altmark, nel nord del Land Sassonia-Anhalt della Repubblica Federale Tedesca, è la struttura centrale per la formazione della Bundeswehr ( l’esercito federale), dove ogni militare tedeschx previstx per le missioni all’estero passano due settimane d’addestramento conclusivo. Il campo è munito di complessi sistemi di simulazione (per es. per sparare con i laser sui nemici, ancora immaginari, in Afganistan…). Poiché manca la simulazione dei scenari collocati, come negli ultimi anni, sempre di più nelle aree urbane, nel CEC stanno costruendo un’intera città per addestrare il personale militare per il combattimento casa per casa, strada per strada. Per circa 100 milioni di euro sarà la città-addestramento più grande d’Europa ed è costruita su 6 km2 con tanto di canalizzazione, metropolitana, centrale idrica ed elettrica, zona industriale, quartiere diplomatico, baraccopoli, centro commerciale, campo sportivo, area boschiva e moschea occasionalmente convertibile in chiesa. Questo perché prevedono che nel 2035 il 60% della popolazione mondiale vivrà nelle città e fino al 2070 addirittura il 70% e che’ si dovrebbe ipotizzare interventi urbani sempre più frequenti della Bundeswehr.

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Nessuna mail ci salverà

da finimondo.org

47d8ca0e5cd64a6605f8936fa599fd98ec1114a7_mUno dei primi e più noti critici della civiltà delle macchine diceva che attraverso la tecnologia il mondo viene servito a domicilio, che nessun mezzo è soltanto un mezzo, che i mass media ci plasmano qualunque sia lo scopo per cui li impieghiamo. I suoi libri proteggono dalla polvere le librerie di parecchi sovversivi, i quali apprezzano e ricordano le sue tesi tanto quanto le disprezzano e le dimenticano. Altrimenti non si capirebbe perché, quando vogliono sapere cosa accade nel piccolo mondo del movimento, accendono il computer e guardano uno o due siti. Perché è lì e solo lì che a loro avviso è reperibile la realtà. Ciò che esiste è ciò che si legge in rete. Ciò che non si legge in rete non esiste. Si tratta di una convinzione che provoca lo scatenamento di una competizione al fine di esserci (in rete), inondando la mail di questi uno/due siti con comunicati, riflessioni, considerazioni, annunci. Più volte vi compare il nome del proprio gruppo o della propria città, più ciò certifica al mondo intero la propria presenza, il proprio dinamismo, la propria buona azione quotidiana: «Noi sì che facciamo le cose!». E chi ha il cattivo gusto di annunciare una propria iniziativa solo con manifesti murali, chi ha la scostumanza di distribuire un volantino solo a mano, chi ha la malacreanza di non sbandierare ciò che ha fatto, chi ha la dabbenaggine di non usare la rete o di farlo solo saltuariamente? Allora, è un parolaio che non fa (più o meno) nulla.
Perché, come già detto qualche tempo fa, un fatto esiste solo nella misura in cui viene reso pubblico dai media. E un fatto di movimento esiste solo nella misura in cui viene reso pubblico dai media di movimento, o perché i loro curatori lo riprendono dai media di Stato o perché sono resi edotti attraverso una mail. Ciò significa che tutto ciò che viene taciuto dai mass media non esiste, a meno di essere salvato da una mail inviata al “movimento”. Ciò significa che tutto ciò che viene mistificato dai mass media non esiste, a meno di essere salvato da una mail inviata al “movimento”. Ciò significa che anche tutto ciò che viene chiaramente riportato dai mass media non esiste, a meno che non venga riportato anche dal “movimento”. Il che non sempre avviene.

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