Sabotaggi in Trentino

Trento – Attaccata filiale BTB contro TAV e repressione

Secondo “l’Adige” a Trento nella notte tra venerdì e sabato scorsi una filiale BTB sarebbe stata danneggiata: vetri rotti e sportelli bancomat manomessi con mazze e martelli, vernice, scritte contro il TAV e <<la “sorveglianza speciale” a cui sono sottoposti alcuni detenuti anarchici all’interno del carcere di Ferrara>>


Trentino – Tranciati cavi di ripetitori Rai

Apprendiamo dai giornali locali del 23 febbraio che nella zona del Tesino (Trentino) qualche ignoto, giorni prima, ha sabotato due ripetitori Rai, probabilmente tranciando i cavi. Il sabotaggio ha perturbato le trasmissioni televisive.

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Gianluca Iacovacci e Francesco Porcu trasferiti in AS2 a Ferrara

da crocenera.org

26 febbraio 2015 -I prigionieri anarchici Francesco Porcu e Gianluca Iacovacci sono stati trasferiti dalla sezione AS2  di Alessandria a quella di Ferrara,concentrando così tutti i prigionieri anarchici  in regime di alta sicurezza nel carcere emiliano.

Porcu Francesco

Iacovacci Gianluca

Alberti Lucio

Mazzarelli Graziano

Sala Francesco

Antonacci Adriano

Cospito Alfredo

Gai Nicola

Fabiani Michele

Casa Circondariale, via Arginone 327 – 44122 Ferrara

 

 

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Critica radicale: La leggenda della valle che non c’è (da Avalanche)

Pubblichiamo il nostro contributo uscito sul numero 4 di Avalanche:

La leggenda della valle che non c’è

Non è semplice sintetizzare in un articolo la questione valsusina ed il ruolo che gli anarchici – alcuni – si sono “ritagliati” al suo interno, la faccenda è molto ampia ed articolata, ci limiteremo quindi a dare la nostra chiave di lettura su certe dinamiche che abbiamo potuto osservare in alcuni anni di permanenza nella famigerata “valle che resiste”. In primis necessita mettere in luce quello che è il modus operandi che i detentori della linea politica di movimento hanno impostato/imposto e che portano avanti, con buona pace degli anarchici/notav.

Partiamo dalla conclusione: in Val di Susa sussistono reali possibilità di rivolta, in essere o in potenza, che possano mirare all’abbattimento delle logiche di dominio quali le conosciamo e con le quali come anarchici confliggiamo quotidianamente? La risposta è no. In Val di Susa lo scenario è quello classico della lotta di cortile che si sostanzia su un territorio certo ampio ma che risente appunto di tutti i limiti dei movimenti «non nel mio giardino». Come abbiamo più volte avuto la possibilità di notare, il movimento valsusino nella sua grande maggioranza non è interessato alle lotte che si svolgono lontano dei suoi confini e se ne trattano lo fanno solo o per strumentalizzazione politica o per una questione di empatia superficiale e tutta “religiosa” che non è quindi interessata a rilevare similitudini e differenze dei conflitti in atto e di trarne un ragionamento generale di critica ed attacco al potere, che infatti non viene rifiutato né messo in discussione ma del quale si chiede sostanzialmente una gestione più “equa”.

Sul piano strettamente locale la cosa si fa ben evidente nei momenti di consultazioni elettorali, sia nazionali, ma in maggior misura – ovviamente – in quelle comunali, quando l’oligarchia di movimento, la stessa che si consulta e stabilisce le linee d’azione in riunioni ristrette prima delle farse decisionali dei cosiddetti “coordinamenti dei comitati” (1), momenti di riunione spacciati per assemblee decisionali orizzontali ma che hanno più il gusto di una comunicazione dei pochi ai molti sulle eventuali azioni da intraprendere, si affanna nella corsa a ricoprire incarichi istituzionali. Inizia così il grande valzer delle oscene alleanze, concupiscenze ed intrallazzi al fine dell’ottenimento del voto, con lo scopo di accrescere la propria popolarità personale e per cercare di conquistare il governo di alcuni comuni interessati dal passaggio dell’Alta Velocità o delle infrastrutture ad essa collegate, per avere la propria briciola di potere ed andarla a far pesare nei colloqui con i supposti nemici dell’organizzazione statale.


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Iniziativa contro la THT ad Eygliers sabato 14 marzo 2015

Flyer A5THT

CADUTA DI TENSIONE!

sabato 14 marzo 2015

alla Sala delle Feste di Eygliers

 

h 17,30 proiezione di film

h 18,30 assemblea di Valle

h 21,00 concerto

Queyras Brothers & Sisters

canzoni di festa

+ DJ Leo

 

ma anche couscous bio+bar

infokiosque

 

per informare ed essere informatx notht05@riseup.net

 

Prezzo libero

Serata organizzata dai collettivi anti-THT della Valle in collaborazione con Rions de Soleil

 

 

 

 

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Guarda che luna

Ita0506a_1da finimondo.org

«Se un uomo passeggia nei boschi metà di ogni sua giornata — per il solo piacere di farlo — corre il rischio di essere considerato un fannullone. Ma se spende l’intera giornata come uno speculatore, tagliando quegli stessi alberi e spogliando la terra prima del tempo, allora è considerato un cittadino industrioso e intraprendente»
Henry David Thoreau
A quanto pare ci sono individui che continuano a passeggiare lungo i binari in mezzo alla notte — per il solo piacere di farlo. È accaduto di nuovo, prima nei pressi di Roma, poi in quelli di Venezia. Ma più che fannulloni, costoro corrono il rischio di essere considerati dei provocatori. Sì, perché lasciano bottiglie incendiarie nei pozzetti della linea ferroviaria dell’Alta Velocità. Che però non bruciano giacché nessun fuoco ha illuminato l’oscurità, in entrambi i casi. C’è chi parla di bassa imperizia, chi di alta strumentalizzazione, chi di avvertimento dal basso o dall’alto. C’è chi — prima di esprimersi — guarda il calendario e conta i giorni che separarono tali piccoli gesti da grandi appuntamenti. Se i giorni sono tanti, ciò significherebbe una cosa; ma se i giorni sono pochi, ne significherebbe un’altra. È chiaro, ovvio, lampante, oggettivo.
Mah, se lo dicono loro…
Confessiamo la nostra ignoranza in materia. Non sappiamo chi sia stato. Inoltre, non essendo né inquirenti né capipopolo, non ci interessa nemmeno appurare se sia stato un aspirante sabotatore o un obbediente soldatino. Non ne abbiamo di queste curiosità. Sappiamo solo che se questi individui spendessero l’intera giornata come un politicante, speculando su quegli stessi binari e passeggiando nel tempo più opportuno, magari a braccetto di funzionari di Stato, allora sarebbero considerati cittadini responsabili e intraprendenti. Perché non bisogna guardare alla luna, bisogna stare con i piedi per terra e guardare dove si cammina, se non si vuole scivolare in… in… in…
E questo che cos’è? Toh, guarda, un tappo di bottiglia…
(25/2/15)
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28 febbraio 2015 ore 18 a Cagliari per la presentazione del calendario delle esercitazioni 2015

da https://nobordersard.wordpress.com 28-febbraio-2015

Con più di due mesi di ritardo, da poco, i militari hanno reso pubblico il calendario delle esercitazioni per il primo semestre del 2015. I giornali hanno parlato di diminuzione del bombardamento sulla Sardegna ma non è vero. Basta consultare velocemente il calendario (lo trovate nei post di Gennaio) per rendersi conto che in tutti i poligoni sardi non c’è un attimo di tregua. Si alternano esercitazioni di ogni tipo, aeree, navali, anfibie e terrestri, esercitazioni congiunte fra vari stati e molto altro ancora.

Vediamoci sabato alle 18.00 a SA DOMU in Via Lamarmora 126, Cagliari,  per parlarne e per organizzare un’opposizione a tutto questo.

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Prigionieri – Consiglio disciplinare per i prigioneri della sezione AS2 dal carcere di Ferrara

da http://informa-azione.info

Riceviamo un aggiornamento dall’AS2 di Ferrara:

Successivamente all’isolamento di Alfredo Cospito (13 Febbraio), detenuto della sezione AS2 del carcere di Ferrara, i detenuti Francesco, Michele, Nicola, Adriano, Lucio e Graziano, hanno fatto una battitura della durata di tre giorni. In seguito hanno ricevuto una notifica in cui vengono informati che avrà luogo un consiglio disciplinare entro dieci giorni con le accuse di sommossa e disturbo.

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Tentato sabotaggio sulla linea ferroviaria Venezia-Padova

Riportiamo da media di regime Via Prati - Allarme bomba vicino alla ferrovia

NEL VENEZIANO
Molotov sui binari a Spinea
Si segue la pista No Tav
Ordigno ritrovato dagli operai. Nello stesso posto alla fine di gennaio un convoglio aveva urtato un blocco di cemento

VENEZIA Hanno alzato una canaletta per i cavi e ci hanno infilato quella che, a tutti gli effetti, sembrerebbe una molotov. Una bottiglia piena di benzina, con uno stoppino sul collo a fare da innesco e qualche fiammifero lasciato nelle vicinanze. Uno scenario che lascerebbe pensare a un attentato su cui, ora, sta indagando la Digos di Venezia. Il ritrovamento risale circa alle 13, quando i tecnici di Rfi, durante un giro di ispezione sulla linea ferroviaria, hanno trovato quella canaletta ancora aperta con la bottiglia all’interno al chilometro 252 della Venezia Padova, in via Prati a Fornase di Spinea.

Sul posto sono accorsi gli uomini della polizia ferroviaria di Venezia, i carabinieri di Spinea e Mestre, ma le indagini sono state affidate alla Digos. L’ordigno non è stato fatto brillare, ma è stato esaminato a fondo dalla polizia scientifica a caccia di impronte o altri elementi utili a risalire ai responsabili. Da come hanno lasciato la scena, è probabile che non siano riusciti a portare a termine il loro intento perchè disturbati e si siano dati alla fuga lasciando sul posto fiammiferi e molotov, senza preoccuparsi nemmeno di richiudere la canaletta. Se fosse esplosa, avrebbe danneggiato le linee di comunicazione della ferrovia sul tratto della Venezia Padova.

Non ci sono rivendicazioni, né messaggi né scritte, ma la digos sta seguendo due piste: quella dei No Tav da una parte e quella degli anarchici dall’altra. Anche perché in quel punto preciso, o a poca distanza comunque, c’è un precedente. Il 29 gennaio scorso, alle 18.45, qualcuno aveva posizionato un blocco di cemento sui binari. Blocco che era stato centrato da un treno regionale. Nessun ferito, in quel frangente, ma disagi e ritardi. Un altro sabotaggio risale a venerdì mattina, sulla linea Venezia Bassano, dove a livello di Bassano Cassola erano state manomesse alcune apparecchiature causando il malfunzionamento del passaggio a livello, e quindi pesanti ritardi su tutta la linea.
23 febbraio 2015

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Avalanche, uscito il numero 4

(per i numeri 0, 1, 2 e 3 vedi qui)

 

da http://anarchicipistoiesi.noblogs.org

E’ uscito il numero 4 di Avalanche (QUI il link per scaricare numeri vecchi e nuovi), una pubblicazione di critica anarchica internazionale. In questo numero tra i tanti articoli trova spazio anche una riflessione mia e di V sulla lotta in Val di Susa e sulle criticità ad essa legate, troppo spesso e sistematicamente eluse da alcuni Anarchici che di quell’esperienza rivendicano appartenenza e, sostanzialmente i metodi. Avalanche esce in Inglese, francese e castigliano. Nei prossimi giorni pubblicheremo il nostro contributo in italiano.

Di seguito l’indice degli articoli:

4 – (Uruguay) A necessary introduction to an even more necessary work
7 – (Mexico) The libertarian apology towards juridical language
10 – (Mexico) The conflict in Mexico and a critique of the anarchist milieu
13 – (Chile) About the danger of transforming anarchy into a series of “alternative” practices without offensive content against power
15 – (USA) We welcome the fire, we welcome the rain
19 – (Switzerland) Against the “city of the rich”
26 – (Spain) Pandora’s box and the hotchpotch of Spanish anti-terrorism
29 – (Italy) The legend of the valley that does not exist
34 – (Grece) Statement of anarchist comrade Andreas- Dimitris Bourzoukos, in the trial for the Velvento, Kozani double bank robbery case
39 – (Grece) Regarding the new law

 

 

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Tentato sabotaggio di pozzetti ferroviari sulla linea ad Alta Velocità Roma-Firenze

Apprendiamo con gioia la notizia a seguire, la riportiamo come è stata pubblicata sui media mainstream

(ANSA) – ROMA – Due bottiglie incendiarie sono state trovate stamattina (venerdì 13 febbraio, ndr) accanto ai binari dell‘Alta Velocità della Roma-Firenze. Erano state posizionate all’interno di pozzetti in cui passano i cavi dell’alimentazione nei pressi della stazione di Settebagni, nella zona Nord della Capitale. Quando, poco prima delle 10, i tecnici di Ferrovie dello Stato durante un’ispezione per la manutenzione hanno intravisto un tombino in parte scoperchiato con dentro degli stracci si sono insospettiti e hanno dato l’allarme alla polizia.

Giunti sul posto gli agenti della Polfer e della Digos hanno trovato una prima bottiglia di plastica da mezzo litro, praticamente intatta, con all’interno liquido infiammabile, stracci e dei fiammiferi bruciati che si sarebbero spenti prima di dar fuoco al resto del materiale. Durante il sopralluogo sono stati scoperti nel pozzetto successivo, a pochi metri di distanza, residui di plastica bruciata con un innesco simile. […]

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