Cucchiaio da tisana in Larice con decorazione

IMG_2421Ecco un nuovo lavoretto, un cucchiaio da tisana in larice…da tisana perché è molto lungo, adatto alle tazze che ho a casa e che uso appunto per thé e tisane. Ho deciso di dargli una forma piuttosto sinuosa, l’incavo di profilo ricorda la posizione delle mani giunte a “conchetta”, come si fa per bere da una fonte. In fondo al manico ho intagliato un barbagianni, rapace notturno che mi affascina. Come sempre le foto fanno schifo…

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Freccette! Uno spettro si aggira per la valle. Comunicato.

bersaglioOllallà! Pare proprio che ogni tanto qualche freccetta colpisca proprio il sugherino centrale del bersaglio, quello che vale un sacco di punti per intendersi, e se la freccetta in questione si chiama “critica radicale” vuol dire che per una volta le parole hanno avuto un peso, e che diamine! Non capita spesso! Festeggerò brindando alla salute di coloro che mi hanno omaggiato di un bel regalo, anche se fuori stagione -il mio compleanno è a luglio- vergando sulla via che mi riporta a casa la notevole frase: “Tornatene a Pistoi(A) parassita da tastiera”. Personalmente avrei aggiunto un bel punto esclamativo, ma tant’è non sindachiamo gli stili letterari altrui.

Insomma ogni epoca ha i suoi spettri che si aggirano qua e là e se qualche annetto fa era quella cosa chiamata comunismo (già roba da preti) oggi -i tempi hanno i fantasmi che si meritano- questa presenza invero un po eterea ma bella urticante quando capita di incontrarla, si chiama “critica”. Mi rendo conto dello strumento demodé come mi rendo conto che le poche volte che questo viene utilizzato in certi ambiti lo si è fa agitandolo come un piumino o -in alcuni casi- come uno stiletto, ebbene purtroppo ho il vizio di utilizzare sempre l’ascia da spacco, che ci posso fare, ad ognuno lo strumento che gli è più affine…

Ma non ci perdiamo e torniamo all’oggetto in essere: “Tornatene a Pistoi(A) parassita da tastiera”; ovviamente qualcuno ha trovato urticante l’articolo scritto per Avalanche (che per chi non lo sapesse è un bollettino anarchico internazionale multilingue) e poi pubblicato in italiano sul blog “anarchicipistoiesi”. L’articolo in quesione, che analizza criticamente dal punto di vista dei due estensori la questione valsusina e la presenza di alcuni anarchici all’interno di questa esperienza evidentemente ha colpito nel segno e proprio come l’ortica ha punto chi l’ha afferrata con foga nella maniera sbagliata. Eppure l’ortica è un cibo ottimo, va solo saputa raccogliere e trattare, per poi poterla gustare nella miglior maniera, come la critica insomma che o la si recepisce come andrebbe recepita o travolge e urtica. Fortunatamente molti affini hanno saputo gustare questa infestante senza pungersi…Insomma se la critica ha colpito, tanto da spingere qualcuno a muoversi in una notte umidiccia, anche se non so quando sia stata vergata la felice dimostrazione del bersaglio centrato, la mattina non c’era, all’ora tarda nella quale son rientrato era li sul muro a far bella mostra di sé, spero ci rimanga molto! E’ la prova provata che le parole si depositano come sale sulle piaghe aperte della (in)coerenza…ma, è già perché un “ma” c’è, alcune cosette in più sul contenuto palese e latente della scritta va detto. Partiamo da ciò che si vede: “parassita da tastiera” frasetta che nei contenuti risulta essere piuttosto scontata…il classico “sei solo in rete” o “non ti si vede mai” dovrebbe ormai aver perso di senso, anche perché o certuni si son messi a fare il lavoro dell’investigatore andandosi -da bravi spioni- ad informare su chi fa cosa e quando, o dovrebbero riflettere un minimo sul fatto che le richieste di “curriculum” militante generalmente lo fanno le…questure…ergo se lor signori vogliono sapere qualcosa di me vadano dai loro colleghi in potenza, la questura di riferimento si trova a Pistoia, via Macallé, ma forse facendo richiesta all’ufficio competente di Torino detto “curriculum” potrebbe arrivarvi comodamente a casa.

Passiamo ai contenuti latenti…a fronte di una critica piuttosto circostanziata -nei limiti dei mezzi degli ostensori, s’intende- si tenta di eludere la questione andando a cercarsi il capro espiatorio perfetto, e cosa di meglio di un bell’anarchico individualista con il vizio di dire e scrivere ciò che pensa? Ma la questioni poste nell’articolo hanno vita propria, al di là che le abbia scritte un “angelo” delle barricate (vi piace la figura pretucci?), uno scribacchino da tastiera, un eccitato mentale…sì perché le questioni di sostanza sono tali sia che a indagarle e metterle in luce sia la linda mano del giovane militante, o quella un po più sporca -ma potrebbe essere altrimenti, frugando nel putridume?- del “rompicoglioni” di turno…No cari, non sarò il dito dietro il quale vi nasconderete, piuttosto -e da oggi ancor di più- sarò l’indice che stuzzicherà la carne viva delle contraddizioni e della critica. Dove abito lo sapete, e conto di starci finché non avrò voglia di camminare altre montagne. Che volete fare, oltre a dimostrare con le vostre azioni che quando vi si accusa di “pensiero unico” ed omologato si centra proprio il citato sugherino? Io rimango insuscettibile di ravvedimento…e difficile pure da intimidire, a voi cari!

Sempre ritto a prua! Marco, Anarchico Individualista.

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FRANCOFORTE (Eschborn) 16 marzo: ATTACCO INCENDIARIO CONTRO LINEE ENERGETICHE E DI COMUNICAZIONE

da crocenera.org

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FRANCOFORTE(Eschborn) 16 marzo:ATTACCO INCENDIARIO CONTRO LINEE ENERGETICHE E DI COMUNICAZIONE
L’asse della plebe ha colpito. Abbiamo dato fuoco con l’intenzione di pregiudicare sensibilmente l’alimentazione e il collegamento alla rete dei grandi data center di Deutsche Bank, Commerzbank, Deutsche Börse [che gestisce la Borsa di Francoforte], e molti altri a Eschborn.
Il 16 marzo 2015, alle 5 del mattino, i cavi a terra di un pilone elettrico e tre scatole di distribuzione di Vodafone sono andati in fiamme alla periferia di Eschborn vicino all’autostrada A66.???????????????????????????????
Il versante dello Stato ha cercato di imbavagliare la perturbazione della vita quotidiana capitalistica imponendo il silenzio stampa il lunedi; tuttavia, le mancanze di telecomunicazioni e di alimentazione, così come un grande contingente di vigili del fuoco schierati nelle prime ore del mattino a Francoforte non sono passati inosservati.
Colpire la BCE [Banca Centrale Europea]
L’asse della plebe

FONTE CONTRAINFO ENGLISH
TRADUZIONE CROCENERA

 

 

 

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Un testo di Gianluca Iacovacci

da crocenera.org

0facciamofintaE’ scaricabile in pdf “Facciamo finta che tutto va bene… che tutto va bene…” , uno scritto del gennaio 2015 di Gianluca Iacovacci, rinchiuso nella sezione AS2 di Ferrara e condannato in primo grado a 6 anni per una serie di sabotaggi nella zona dei Castelli Romani. Nel testo il compagno spiega  le sue scelte di rifiuto della difesa nel contesto processuale, allargando il discorso alla critica contro certe dinamiche di movimento, alla  solidarietà, all’azione.

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Bioparchi e fattorie didattiche: la crudeltà degli zoo cambia nome ma non sostanza

Dalla trasmissione “Liberation Front” di Radio Blackout 9dc235b6d75ab1de99f7c10dd4631f4f-300x293

Nella puntata di martedì 17 marzo abbiamo parlato di uno dei luoghi simbolo dello sfruttamento dell’umano sull’animale: lo zoo e le sue recenti modificazioni. A partire dai nuovi termini con cui è d’uso chiamarlo (bioparco, giardino zoologico, ecc), abbiamo riflettuto su quanto poco effettivamente ne sia cambiata la sostanza, mantenendo la propria peculiarità di luogo di detenzione e crudeltà, di “espositore” di animali non umani a servizio dei paganti spettatori. Come spesso accade, si cambia nome per cambiare l’immaginario che si cela dietro a certi termini.

Un ottimo esempio è quello del progetto in cantiere della fattoria didattica all’ex zoo del parco Michelotti: attenzione, non più uno zoo con animali esotici (così era stato promesso al momento della sua chiusura), ma un nuovo tipo di galera per animali che valgono molto meno, ovvero animali da fattoria. Ad aggiungersi alla beffa vi è pure la finalità didattica, secondo cui il luogo potrà essere visitato da scolaresche, bambini e turisti che vogliono imparare di più su questo tipo di attività. Ebbene lo sfruttamento diventa educativo e le atrocità intrinsche alla produzione di carne, latte, uova e derivati vengono nuovamente nascoste agli occhi dei visitatori.

Un argomento molto vasto, che sicuramente non si limiterà a questa puntata, ma che riprenderemo presto anche per nuovi aggiornamenti. Nel frattempo, potete ascoltarvi l’audio qui sotto.

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Tic e tac, tic e tac, tic e tac… deng

da http://www.finimondo.org

b80f0bdc1a1813fcf0aceca24cd38261fd4e6350_mE’  inutile. Per quanti sforzi faccia, la ragionevolezza dei molti non sarà mai al sicuro dagli eccessi dei pochi. La moltitudine potrà anche deridere e mettere al bando il singolo, ma resta il fatto che la sua quiete sarà sempre a rischio della rabbia dell’altro. La politica ha bisogno delle masse e per questo aborrisce la solitudine; l’etica no, basta a se stessa. La politica si potrà contemplare quanto vuole nello specchio della propria popolarità, elargire sorrisi, raccogliere applausi e contare compiaciuta sui propri numeri, veri o presunti che siano, ma nulla potrà mai impedire ad un intempestivo sasso di mandare in frantumi la sua immagine.

Prendiamo ad esempio la linea dell’Alta Velocità in costruzione in provincia di Alessandria, quella detta del Terzo Valico. La ragione di Stato vuole che si faccia e per questo conta su molti parlamentari, sulla magistratura, sulle forze dell’ordine. La ragione del contro-Stato non vuole che si faccia e per questo conta su pochi parlamentari, sulla magistratura, sulle popolazioni. Tic e tac, tic e tac, tic e tac… mentre le due parti, se non partiti, si contendono i favori dei più a furia di strombazzare riprese economiche o devastazioni ambientali, flussi di merci o flussi di mazzette, ecco che nei cantieri infestati da operai  e sbirri spuntano nottetempo sgraditi ospiti. Passi per i ladri, disperati che fanno notizia per un giorno, ma i sabotatori! Quelli no, non devono fare notizia. Ecco il motivo per cui è solo attraverso una mail anonima diffusa via internet che si è venuti a conoscenza dell’incendio che ha abbrustolito alcune notti fa un paio di macchinari.
La ragione di Stato tace, quella del contro-Stato pure. Finché non risultano funzionali all’intimidazione della repressione o alla vanagloria dell’attivismo, non sono cose degne di essere prese in considerazione e quindi non devono accadere. Eppure, oooh, che peccato…
[19/03/15]
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Sull’attacco alla caserma Battisti di Trento [dai redattori di Romperelerighe]

Riceviamo e diffondiamo:

Abbiamo appreso con gioia dai media locali che nella notte del 16 febbraio una molotov è stata lanciata all’interno delle mura della caserma Battisti di Trento, colpendo e incendiando un camion militare lì parcheggiato. Nella caserma Battisti è alloggiato il “secondo reggimento guastatori alpino”, reparto “d’elitè” del corpo armata alpino, inquadrato all’interno della brigata “Julia”.
Vogliamo ricordare, con questo breve scritto, le responsabilità immense che hanno questi assassini in divisa in tutte le guerre e nei massacri del militarismo di casa nostra nell’ultimo secolo. Il secondo reggimento guastatori alpino è stato impiegato due volte nell’occupazione militare dell’Afghanistan (nel 2010 e nel 2013), nell’occupazione della Bosnia-Erzegovina (dal 1998 al 2004), nei massacri compiuti dall’esercito italiano in Somalia a metà degli anni ’90, in Mozambico e nella terza invasione dell’Albania nel 1993 con “ l’operazione Pellicano”.
Non è retorico né ridondante, secondo noi, ricordare che il “medagliere” di questa unità scelta dell’esercito italiano è grondante di sangue, essendosi schifosamente “distinto” nella repressione della resistenza contadina nel mezzogiorno d’Italia subito dopo l’unità d’Italia, nella colonizzazione dell’ Eritrea e della Libia e nella guerra anti-partigiana nei Balcani durante il secondo conflitto mondiale.

La redazione di Romperelerighe

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[Roma] Brindisi di EQUI-in-OZIO alla Biblioteca L’Idea

equinox2015da http://www.inventati.org/biblidea/

 

Venerdì 20 marzo 2015-03-17

Brindisi di EQUIinOZIO

 

E’ PRIMAVERA ATTIZZIAMO SPIRITI CON SPIRITO!

 

Dalle 18,00

 

Miscele musicali, buffet di vegetali

Letture senza censure, danze senza paure

A sostegno della Biblioteca Anarchica L’Idea

 

La biblioteca è aperta ogni martedì e venerdì dalle 17 in Via Braccio da Montone 71a

dove:
Allo Spigolo sul crocicchio tra Via Braccio da Montone e Via Fanfulla da Lodi al Pigneto

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Ferrara: AS2 Francesco Sala 15 giorni in isolamento

da crocenera.org

Continua la sanzione di 15 giorni di isolamento, che  i prigionieri in AS2 stanno scontando a rotazione ,in seguito alle proteste in sezione.Eseguito il procedimento disciplinare per Alfredo Cospito e Graziano Mazzarelli domenica 15 marzo è iniziato per Francesco Sala, finirà il 29 marzo.

 

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[Grugliasco – TO] Presentazione del libro “Sentieri proletari” al Barocchio

27/03/2015 – 19:00
27/03/2015 – 23:30

VENERDI 27 MARZO coverape-200x300
AL BAROCCHIO SQUAT

DALLE 19 APERITIVO BELLAVITA
PORTA QUELLO CHE VORRESTI ASSAPORARE, DA BERE E DA MANGIARE.

DALLE 21 PRESENTAZIONE DEL LIBRO:

SENTIERI PROLETARI
(Storia dell’associazione proletari escursionisti)
A SEGUIRE DIBATTITO CON L’AUTORE.

Sempre
più in alto, per una nuova umanità”: questo il motto dell’APE,
Associazione Proletari Escursionisti, nata il 7 novembre 1919 nelle
città di Lecco, Milano e Alessandria. Prima associazione sportiva
proletaria e antialcoolica di chiaro orientamento socialista, l’APE,
promossa da provetti alpinisti, rivendica il diritto allo sport non
solo per un’élite borghese, ma per tutti. Lo sport diventa uno
strumento di emancipazione, che qualifica il tempo libero degli
operai e delle loro famiglie. Escursioni, gite cicloalpine, pranzi al
sacco e trasferte in omnibus alla portata di tasche proletarie
animano la vita del folto gruppo di appassionati della montagna. Una
storia lunga un secolo, interrotta, solo apparentemente, dalle leggi
liberticide del ventennio fascista, durante il quale molti apeini si
arruolarono tra le file dei partigiani, nascosti sui monti del
Lecchese e della Bergamasca. Nel secondo dopoguerra l’associazione si
ricostituisce, continuando nella sua vocazione sociale, e sopravvive
fino a oggi grazie a giovani amanti della montagna, che hanno
raccolto la sfida del tempo, indossando ancora una volta scarponi,
corde e moschettoni.

Barocchio Squat – STRADA DEL BAROCCHIO 27 – GRUGLIASCO (To)

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