La notte del 31 dicembre siamo entrati dentro l’allevamento dell’azienda agricola Master a Capergnanica [CR].
La nostra intenzione era ben chiara: liberare i visoni rinchiusi e distruggere le gabbie e le attrezzature. Una volta fatto un varco nella rete abbiamo tagliato alcuni cavi in forte tensione elettrica, per impedire l’accesso e ferire, e tagliato l’allarme a filo. Abbiamo raggiunto il palo dove suonava la sirena di allarme per distruggerla.
Ci siamo recati all’interno delle uniche due strutture chiuse e distrutto attrezzature informatiche e tutto ciò che era collegato all’allarme, questo a scatenato un incendio all’impianto.
Poco prima che ci dedicassimo agli animali la nostra vedetta ha segnato l’arrivo di una macchina, quella del proprietario che, in un giro di ronda insospettito dalle luci spente, si è fermato per un controllo.
Il successivo arrivo di una pattuglia ci ha costretti alla fuga, soli, senza gli altri animali, questa volta rimasti nelle mani dell’aguzzino.
Non ci rassegniamo al proliferare di questi luoghi di tortura e di morte. Anche l’allevatore ha capito che la sua fama di lager super protetto si è incrinata.
Dove esiste lo sfruttamento esiste sempre una fessura dove forzare per una via di fuga.
Se questa volta non è andata non desisteremo, fino alla fine di ogni schiavitù animale…