Cielo grigio, unanime, la pioggerella che ticchetta sulle foglie e nell’aria l’odore antico del fumo delle stufe; l’inizio dell’autunno sospende la montagna nel tempo, in un tempo altro fatto di gesti desueti lenti e misurati, che riprendono forma e vigore, mentre la natura tutt’attorno, passo, passo, si prepara al suo lungo riposo invernale.
In casa la legna che crepita nella stufa sembra chiamarmi a quelle attività che la stagione calda aveva spinto in un angolo, ed allora le sgorbie tornano ora a mordere il legno innanzi alla fiamma guizzante che disegna fantasmagorie d’altri tempi, i ceppi si sfinano, si arrotondano, apprendono nuove forme ed usi. Benvenuto autunno, finalmente.