Fonte Contrainfo
Il conflitto contro RWE nella Foresta di Hambach si è intensificato di giorno in giorno dall’inizio dell’anno.
Molti individui che abbracciano diverse tattiche hanno lavorato duro per portare la minaccia anarchica alla miniera.
Alcuni elementi di rifiuto pratico da parte degli occupanti includono:
La continua ostruzione con barricate delle strade usate dai veicoli della sicurezza e di lavoro, oltre al danneggiamento strutturale dei ponti che essi usano con picconi e fuoco;
Tree-spiking [consiste nel piantare dei cunei di metallo nel tronco degli alberi per danneggiare gli strumenti utilizzati per tagliarli soprattutto in segheria; ndt] e il posizionamento di “congegni esplosivi improvvisati” nelle aree minacciate della foresta, oltre ad altre barricate, piattaforme e altre difese più addentro nella foresta;
L’incendio quasi quotidiano di apparecchiature tecnologiche di RWE come stazioni di pompaggio, come tralicci radio e trasformatori elettrici;
Il sabotaggio di infrastrutture per il trasporto del carbone, come corto-circuitare le linee elettriche che corrono sopra i binari e l’incendio di componenti elettrici lungo la ferrovia;
Numerosi attacchi con sassi, fionde fuochi d’artificio e molotov contro le sicurezza privata della miniera, sia in imboscate alle loro pattuglie sia in scontri diretti al check-in. Molti di questi attacchi sono stati portati avanti ora come vendetta per il tentato omicidio e il ferimento con successivo imprigionamento di un compagno il 21 Gennaio;
Ovviamente tutto questo non è passato inosservato agli sbirri, che hanno apertamente riconosciuto l’area circostante la miniera come “territorio fuorilegge”. Per più di una settimana ormai la sorveglianza delle occupazioni della foresta è aumentata, con elicotteri che le sorvolano quasi ogni giorno, e spedizioni di guardie in antisommossa nella foresta. Ci sono stati anche diversi tentativi di identificare le persone che si recano alla foresta dalla stazione ferroviaria.
Inutile dire che non ci faremo intimidire dalla presenza di qualche blindato pieno di guardie, che si aggirano spaventate nei dintorni della foresta. Ogni volta, l’elicottero è stato regolarmente salutato con fuochi d’artificio, ed una macchina di sbirri che si è avventurata un po’ troppo in profondità nella zona autonoma è stata distrutta, come il veicolo mandato a recuperarla.
Giorno e notte stiamo nella foresta, osservando, aspettando, pronti a colpire in ogni momento, e se doveste colpire o imprigionare uno di noi, come ben sapete, ci saranno delle conseguenze, qui in Germania o in qualunque altro luogo nel mondo in cui RWE allunga i suoi sporchi tentacoli.
E’ adesso importante spiegare che RWE ovviamente non è responsabile soltanto della miniera a cielo aperto di lignite e della deforestazione in Renania in Germania; RWE, le sue società sussidiarie e complici sono ovunque. I loro progetti, i loro uffici, le loro macchine, i loro macchinari, nostri obiettivi, possono essere trovati ovunque.
Sono responsabili del funzionamento di operazioni di scavo per il carbone in tutto il mondo, come la collaborazione con Hrvatska Elektroprivreda nella gestione della centrale a carbone di Plomin in Croazia, dell’impianto a lignite e gas di Mátra in Ungheria, dove RWE è la seconda maggiore azienda nel mercato dell’elettricità nazionale, con azioni in ELMŐ/ÉMÁSZGroup, FİGÁZ e TIGÁZ. Cercano anche di espandere lo sviluppo dell’industria del carbone nella regione Asiatica-Pacifica con l’apertura di uffici a Singapore, e operazioni con base nei loro uffici al 22° piano della Plaza Office Tower in Jakarta, Indonesia.
RWE trae anche ingenti profitti dal ruolo giocato nel crescente sviluppo della minaccia atomica, gestendo e fornendo servizi a centrali nucleari in tutto il mondo, con la collaborazione di Technical Association of Large Power Plant Operators [Associazione Tecnica dei Gestori di Impianti Nucleari; ndt]e VGB Power Tech.
E cosa sarebbe RWE, senza i suoi contributi all’industria del fracking e la costruzione di centrali elettriche a gas come la centrale CCGT in Denizli, Turchia, con l’aiuto di Turcas Petrol e di Metka, o le esplorazioni in cerca di petrolio e gas in Polonia, sotto il cartello di RWE east, i cui uffici centrali sono a Limuzská 12/3135, 100 98 Prague 10, Strasnice, Repubblica Ceca.
RWE Innogy, azienda sussidiaria complice nella farsa del greenwashing, che si vanta di operare nel settore delle energie “rinnovabili” e “sostenibili”. Con il suo approccio, RWE nutre l’insaziabile fame del leviatano dell’industria ed allo steso tempo soddisfa i bisogni artificiali dei consumatori “consapevoli” e “benpensanti”, così che anche loro possano spendere le loro vite nel bagliore della luce artificiale, fissando con occhi vuoti degli schermi, mentre cercano di allontanarsi dalla cruda realtà del dominio sistematico e meccanizzato dal quale dipendono e a cui contribuiscono, mentre allo stesso tempo sacrificano sé stessi sull’altare della “green economy”.
Con impianti a biomasse, campi di pannelli solari, parchi eolici e centrali idroelettriche – tutti altamente dipendenti dagli stessi metodi ecocidi usati nella loro produzione, gestione e manutenzione, come l’estrazione di minerali rari per i circuiti ed altre tecnologie sofisticate e la combustione di immense quantità di carburanti fossili soltanto per tenerli in funzione e pienamente integrati nella rete elettrica – In Belgio, Olanda, UK, Spagna, Portogallo, Polonia, USA, e molti altri paesi (comodamente elencati sul loro sito web, insieme agli indirizzi dei loro uffici e così via).
RWE lavora anche con la Siemens per costruire centrali elettriche virtuali… “Che cazzo è una centrale elettrica virtuale” vi chiedete?
Stando alla pagina web di RWE “una centrale elettrica virtuale è un collegamento di centrali elettriche piccole e disseminate sul territorio, come parchi eolici, unità di cogenerazione, piccoli impianti fotovoltaici, idroelettrici e di biogas, ma anche di carichi che possono essere spenti, per formare una rete integrata. Questi impianti sono collegati da una sola sala di controllo.”
Con questo RWE e Siemens cercano di creare una rete elettrica interconnessa, facilmente controllabile e digitalizzata, così che il funzionamento del capitalismo ed il flusso di profitti e prodotti possa essere gestito con comodità da qualche congrega di tecnocrati, collegati, chiusi da qualche parte, lavorando per il totale controllo e distruzione dell’ambiente naturale da cui tutta la vita dipende.
Dalle parole del burattino della Siemens, Thomas Zimmermann: “ Con questo sistema tecnologicamente all’avanguardia, RWE sarà preparata ad affrontare le sfide di un mondo sempre più energeticamente digitalizzato.”
RWE sta anche fornendo importanti contributi verso la singolarità tecnologica, che tenta di includere ogni aspetto della vita in un’unica soffocante, realtà artificiale automatizzata. Con l’aiuto del suo progetto di ricerca “E-DeMa”, stanno lavorando a progetti come “case smart” e “smartimetri”, così che ogni unità di consumo individuale o familiare sia completamente integrata nella macchina capitalista-industriale automatizzata.
Permanentemente collegato uno può usare i loro “smart” phone per gestire i propri livelli di consumo energetico, accendere e spegnere riscaldamento e luci mentre è schiavo in qualche stupido lavoro, simultaneamente prenotando appuntamenti e spedendo “emoticon” ai suoi così detti “amici” si disgracebook, ordinando l’ultimo aspirapolvere automatico per mantenere sterile la propria casa-prigione, tutto comodamente dal proprio posto di lavoro-prigione, lavorando per denaro virtuale, da spendere in droghe che annebbino la mente e salute, e nelle distrazioni all’ultimo grido, tutto mantenuto sicuro sotto la sorveglianza di innumerevoli multinazionali, che lavorano per spiare, raccogliere e schedare ogni aspetto della nostra vita… Tutto questo per la tua sicurezza, tutto questo nel nome della comodità.
Ovviamente questa visione distopica del futuro offerta da RWE e dai nerd del sistema tecno-industriale è disponibile solo per coloro che sono entusiasti di assecondare e piegarsi alla volontà di qualcun altro, e per quelli abbastanza privilegiati che lo sviluppo di questa società tecnologica non ha ancora spedito in galera o in qualche lontana fossa comune.
Concludiamo questo testo con un appello a tutti gli individui e le cellule caotiche tendenti ad un’offensiva anarchica internazionale contro il potere, per l’attacco diretto contro RWE, le sue compagnie sussidiarie, i suoi partner come Siemens e VGB Power Tech ed i loro progetti.
I nostri bersagli sono ovunque, Le opportunità si presentano ovunque.
Dalle infrastrutture isolate ed indifendibili al limitare delle città-prigioni, come linee elettriche, centrali, trasformatori, impianti solari/idroelettrici/eolici e via dicendo, che se distrutti avrebbero un largo effetto di contraccolpo, ai bersagli densamente presenti nelle città, come uffici e gruppi di veicoli parcheggiati all’aperto, telecamere di sicurezza, antenne di telecomunicazione e scatole elettriche piene di fibra ottica, che chiedono solo di essere sabotati, infrangendo la morsa della civile normalità per una volta, forse abbastanza a lungo che qualcuno distolga il proprio sguardo dai suoi schermi luminosi e veda il fuoco dell’anarchia caotica in strada. Con un po’ di ricerca, le case dei tecnocrati possono essere scoperte, e la loro vita quotidiana stravolta in ogni momento, le loro macchine pretenziose bruciate sui viottoli di casa, finestre spaccate nella notte.
Con metodi semplici e facilmente riproducibili elaborati nelle numerose comunità di cellule di azione anarchica, come posizionare un singolo cubo di diavolina, o l’indiscriminato utilizzo di tagliabulloni, piedi di porco, pietre, martelli e molotov, i nostri bersagli vengono distrutti fin troppo semplicemente.
I nostri bersagli sono ovunque. I nostri strumenti sono molti, e gli automi dell’ordine non possono essere dappertutto nello stesso momento.
In solidarietà con il guerriero imprigionato Fledermaus
Per il coordinamento internazionale e l’anarchismo combattivo!
– Alcuni anarchici