Dopo qualche anno di utilizzo, per la precisione quasi 5, penso sia giunto il momento di parlare -espungendone pregi e difetti- del pieghevole che mi accompagna durante le peregrinazioni boschive e non solo; generalmente quando si parla di coltellini multiuso l’associazione automatica è con i Victorinox, e non potrebbe essere altrimenti, ma navigando il mare della coltelleria si possono trovare valide alternative e questo è il caso del coltello in questione, ovvero il Ruike LD51-B.
Cominciamo con i freddi dati tecnici che andremo poi ad analizzare nel dettaglio:
– Lunghezza totale: 197 mm
– Lunghezza da chiuso: 11cm circa
– Larghezza(clip esclusa): 2.5cm circa
– Larghezza(clip esclusa): 3cm circa
– Peso: 260g
– Lunghezza della lama principale con liner lock: 85 mm
– Lunghezza seghetto per legno: 85mm
– Materiale della lama: Acciaio inossidabile 12C27 (58-59 HRC)
– Materiale Manico: G10
– 23 Funzioni
Strumenti:
– Lama
– Seghetto
– Lama curva+cacciavite piatto piccolo
– Forbici
– Alesatore+foro per cuciture+spelafili+chiave raggi. Utilizzabile anche come temperino
– Pinze+schiaccia-piombini+spelafili piccolo
– Cacciavite a stella
– Apribottiglie+piegafili+spelafili togliguaina+cacciavite a taglio grande
– Pinzette
– Cavatappi
– Rompivetro
Acquistai questo coltello come regalo per una persona che necessitava di un pieghevole con blocco-lama ed apertura ad una mano e che avesse fra gli utensili anche le forbici, doveva servire preferenzialmente per la raccolta da spontaneo. Le ricerche si orientarono verso il Ruike LD51-B che presentava tutte le caratteristiche richieste sennonché, dopo pochi utilizzi, la fruitrice si rese conto che come coltello non faceva per lei, sia come peso che come impugnatura, infatti presentando una discreta gamma di strumenti, questo pieghevole ha uno spessore generoso, di circa 3 Cm, morale della favola mi ritrovai con un nuovo multiuso senza sentirne troppo la necessità.
Dopo qualche tempo di stallo nello zaino però questo coltello ha cominciato a farsi apprezzare sempre più sia per le sue doti di evidente robustezza, sia per la sua versatilità e per la qualità degli strumenti, cosa che lo ha fatto diventare il mio coltello da tutti i giorni.
Abituato ad un Victorinox più spartano questo Ruike ha necessitato di qualche mese di adattamento, sia nell’uso che nel trasporto, ma passato questo periodo di “apprendistato” ho imparato a sfruttarne al meglio le potenzialità supplendo anche a qualche suo limite che, come ogni multi-uso non può non presentare.
Entriamo nel vivo
.Come accennato nella scheda tecnica il coltello prevede 23 funzioni, non male come “cassetta degli attrezzi” tascabile.
Da chiuso il coltello, nonostante i tanti strumenti, si presenta assai compatto, senza particolari punti d’appiglio qualora lo si riponesse in tasca.
Il sistema di trasporto prevede sia una clip laterale, sia un anellino ripiegabile, dal quale passare un cordino.
Partiamo dalla Clip, utile per attaccarlo al bordo della tasca ma anche ad una fettuccia dello zaino o alla cintura senza il rischio che il coltello si sfili, infatti l’elasticità della “stanghetta” della clip è piuttosto dura il che rende praticamente impossibile che il pieghevole si sfili accidentalmente.
La clip può essere agevolmente rimossa, se non se ne sentisse la necessità d’uso, svitando le due vitine che lo tengono vincolato al corpo del coltello.
L’anellino per il cordino si può piegare all’interno del corpo coltello senza che infastidisca in caso di inutilizzo.
Le guancette:
Le guancette sono in G10, un mix di fibra di vetro e resina texturizzato con una sottile quadrettatura che ricorda il rip-stop che rende il grip buono anche con mani sudate; gli angoli delle guance sono a mio avviso un po’ troppo vivi, il che può rendere fastidiosa l’impugnatura durante l’uso prolungato, almeno per i primi tempi, oramai mi sono abituato e non trovo difficoltà, ma giova segnalare la possibilità.
La clip può essere scomoda, così come gli angoli citati, durante i lunghi usi, ma anche qui ci si abitua, e la sua utilità val bene un minimo di fastidio.
La lama:
Ci troviamo di fronte ad una lama di discrete dimensioni e spessore, infatti a fronte di circa 85mm di lunghezza abbiamo anche ben 3mm di spessore ed il tutto da l’impressione già alla prima apertura di un tagliente solido adatto anche ad usi gravosi e -qualche volta- impropri.
L’affilatura di fabbrica è ottima e la tenuta del filo lo è altrettanto, tanto che se usato in maniera consona non dovremo rimetterci mano per anni, anche se questo ovviamente dipende dal tipo e dalla frequenza di utilizzo, io lo uso sovente non solo in bosco ma anche nel quotidiano per cucinare e fino ad un accidentale inciampo contro del metallo l’ho solo stroppato per anni.
La lama non ha gioco laterale, ottiimo pregio e prevede l’apertura ad una mano ma qui subentra la prima magagna di questo LD51-B, infatti rispetto al metodo di apertura della Victorinox che prevede un generoso anello sopra la lama che permette l’apertura ai destri, ma anche ai mancini,
Ruike per i suoi pieghevoli ha optato con un più discreto pernetto a lato del tagliente, fa si che l’apertura ad una mano sia possibile solo utilizzando la destra. Questione di abitudine, ok, ma certe volte mi ha messo in difficoltà, essendo mancino.
Il blocco della lama è affidato ad un liner-lock identico a quello dei Victorinox ma rispetto a questi la resistenza della molla è minore, il che mi aveva fatto pensare alla possibilità che la tenuta potesse essere scarsa (cosa sperimentata con altri coltelli) ma di fatto non è così.
La lama, oltre a quella di chiusura, prevede due posizioni, quella classica aperta nella quale si attiva il blocco, ed una intermedia a circa 30 gradi che può essere utile in vari frangenti tra i quali, se proprio se ne sentisse il bisogno, quello del batoning eseguibile senza gravare troppo sul sistema di piego/blocco lama, posto che un pieghevole non è il coltello più adatto a questa pratica.
Il dorso ha gli angoli smussati per migliorare il comfort qualora si dovesse premere su di esso con il pollice come durante certe operazioni di intaglio, questa caratteristica fa si che non sia adatto all’utilizzo con la barra di ferrocerio.
Personalmente avrei preferito il posizionamento della lama al centro del corpo coltello al fine di migliorarne l’utilizzo con entrambe le mani sia in modalità “spinta” che “tiro” del coltello; considerato il generoso spessore del manico nell’utilizzo mancino in alcuni frangenti si perde parte della lunghezza della lama in utilizzo a spinta e se non la si perde comunque lo sfruttamento risulta più difficoltoso.
Il seghetto:
Uno dei punti di forza di questo coltello è il seghetto, la lama di 8,5cm lo rende assai funzionale su numerosi spessori, il disegno è identico a quello Victorinox ed anche le doti di taglio non gli fanno invidia, soprattutto su legno verde siamo innanzi ad una piccola motosega manuale.
Il dorso vivo è ottimo in combinazione con la barra di ferrocerio, si sviluppano davvero tante scintille.
La lama curva:
Il Ruike in questa versione prevede una lama curva seghettata pensata per il taglio di cinture di sicurezza, corde, fettucce, ecc… ed ha al suo apice un cacciavite piatto.
La lama funziona molto bene non solo per l’uso preposto, infatti io la utilizzo come falcetto per la raccolta delle erbe e dei fusti e devo dire che funziona egregiamente anche su fibre coriacee e piccoli polloni di Frassino, Nocciolo, ecc. Questa lama è uno degli strumenti che uso più di sovente.
Forbici:
Le forbici sono di generose dimensioni ed assomigliano a quelle dei Victorinox con il plus, rispetto a quelle svizzere, di avere una molla più performante e longeva, infatti invece di averne una sottile come i Vic, Ruike ha deciso di sfruttare le balestre dorsali come molla, le stesse utilizzate per l’apertura e la tenuta in posizione delle lame e degli altri utensili, questo fa si che la tensione rimanga costante nel tempo e si evitano le classiche rotture delle molle che affliggono i Victorinox con l’andare del tempo.
Alesatore:
Sotto le forbici, con apertura opposta ad esse è presente un alesatore anch’esso di dimensioni importanti e molto performante; come quello dei Victorinox ha un buco per le cuciture e vicino all’articolazione con il manico uno spelafili ed una chiave adatta ai raggi della bicicletta; lo spelafili può essere utile a togliere la corteccia dai rametti di salice, corteccia utile come antidolorifico.
Come detto si tratta di un alesatore molto performante, ma sarebbe stato utile un qualche blocco perché nell’utilizzo gravoso potrebbe chiudersi accidentalmente, con potenziali bei rischi, mi è successo un paio di volte, fortunatamente senza particolari problemi. Probabilmente sarebbe stato mengli sistemarlo in posizione perpendicolare al manico, così come il cavaturaccioli, questo avrebbe reso il tagliente più corto ma più sicuro e pratico nell’utilizzo.
Pinze:
La presenza di queste pinze mi aveva fatto storcere il naso, a cosa possono servire così piccole? Beh mi sono ricreduto, sono ottime per allentare piccoli bulloni o le farfalle dei golfari, mi sono risultate utili più di quanto pensassi. Sul manico, poco prima della pinza vera e propria è presente un dente che pare sia per chiudere i piombini da pesca, non pescando non so come possa funzionare. Alla base del morso della pinza è presente uno spelafili, questo si testato ed ottimo.
Cacciavite a croce (che ho dimenticato di fotografare, si vede nella foto generale poco sopra):
Sotto la pinza e, come nelle forbici, con apertura opposta ad essa, è presente il classico cacciavite a croce, funzionale.
Apribottiglie:
L’apribottiglie è molto simile a quello dei Vic e come questo assolve a pieno il suo lavoro, in punta il classico cacciavitone a taglio, mentre sul corpo sono presenti due fori piegafili, utilissimi, ed una tacca spelafili, non ridondante infatti non ha tagliente, il che vuol dire che una volta incisa la guaina con i due spelatori citati, quello generoso dell’alesatore e quello piccolo della pinza, questo può essere utilizzato per sfilarla con precisione.
Pinzette:
Nella guancetta è alloggiato, come nei Vic, una pinzetta di dimensioni importanti, ottima per togliere spine e schegge, la punta, per essere utilizzata come togli zecche va arcuata un po’, cosa fattibile direttamente con le pinze del coltello; occhio solo a non esagerare, si rischierebbe di non riuscire più ad infilare le pinze nella propria sede.
Cavatappi (non l’ho fotografato):
Classico tirabusciòn.
Una mancanza stridente:
Inspiegabilmente manca l’apriscatole che a mio vedere dovrebbe essere sempre presente in un coltello pieghevole da bosco ed è strano che manchi proprio in un coltellino ben fatto come questo, capisco che lo spazio fosse oramai saturo, ma insomma…
Ad una delle estremità del coltello è presente uno spuntoncino rompi-vetro, mai utilizzato.
Conclusioni:
Partiamo dalla fine, consiglierei questo pieghevole? Assolutamente si, a patto di tenere conto di tutto ciò che è scritto poco sopra, nella scelta va tenuto di conto lo spessore generale dell’impugnatura, 3cm potrebbero essere scomodi per chi avesse mani piccole ed il peso di 260g potrebbe far storcere il naso ai partigiani del super leggero.
Il Ruike LD51-B è un coltello ben fatto, solido e funzionale che è diventato il mio coltello da tutti i giorni che quindi si comporta bene sia in ambito diciamo “urbano” (non che frequenti molto la città, invero) che boschivo: buona lama, buon seghetto e buoni strumenti, numerosi e versatili.
E’ migliorabile? Certamente si, consiglierei a Ruike di rivedere la posizione sia dell’alesatore che, soprattutto, della lama principale, che strutturerei per essere aperta anche da noi spesso bistrattati mancini, oltretutto credo che in un coltellino da escursionismo un apriscatole debba esserci, ma a parte ciò ci troviamo innanzi ad un solido compagno di peregrinazioni boschive.
Buoni boschi a tutti/e.
Ciao, se intendi un po’ di gioco frontale si, un minimo anche laterale, ma nella norma di altri pieghevoli che ho avuto.
Lo hai già testato? Vedrai che non ti deluderà.
Buonasera
Ho appena comprato questo gioiellino e mi sono accorto che la m’ama a un po’ di gioco.
È così anche per il tuo?
Grazie mille