Sono ormai passati 2 anni e mezzo dall’infortunio al piede sinistro, 2 anni e mezzo fra sedia a rotelle, stampelle, fisioterapie, diagnosi ortopediche catastrofiche, sudore e testardaggine.
912 giorni di autismo dedicato se non a sbugiardare le diagnosi degli esperti meccanici d’ossa quanto meno a dimostrargli di essere di più di uno standard medico e che la volonta’ può spingere un po più in la l’asticella del possibile.
Avrei dovuto abituarmi a zoppicare, ad usare il bastone per camminare; mi sarei dovuto dimenticare tutte le mie attivita’ in bosco e montagna e no, non è andata. Non zoppico quasi mai, cammino, scalo nuovamente.
21900 ore abbondanti dopo la caduta sulle rocce di casa sono tornato ad assaggiare il granito della valle Orco s
cegliendo una fessura pura immersa in un bosco vicino a Noasca, una linea abbordabile per la mia condizione arrampicatoria del momento, incastro di dita -ma dipende dalla misura delle suddette- su una linea verticale con un leggero bombé prima della sezione finale, friends sino al 2 ma anche i nuts non sono da disdegnare.
Nonostante il grado non salgo, sul chiave cado e ricado una, due, cinque, dieci volte, non passo, la scalata in fessura richiede ignoranza e quella non manca, ma a mancare è la confidenza negli incastri e la tecni
ca arrugginita e da rivedere; raggiungo il top della paretina dal bosco, una doppia e recupero la camma sulla quale mi sono ricalato, il tempo ci mette del suo, peggiora e non si può più scalare, due ore di macchina per bestemmiare sugli 8 metri scarsi saliti sui quali spellarsi le mani senza nemmeno raggiungere la catena, per un’ora abbondate.
Passati 1314000 minuti dalle 12 fratture conta poco il grado, quello arrivera’, è marginale il fatto di non aver chiuso una linea, è pur sempre allenamento, conta ancor meno aver fatto un po di strada a vuoto in macchina se consideriamo tutta quella fatta in questi mesi su un piede che non avrebbe dovuta farne più molta, quello che ha davvero importanza sono i progressi fatti ed i nuovi obbiettivi, la prossima linea e, finalmente, la prossima via.
Sono stato per un po a fissare il Caporal, l’appuntamento che poteva essere disatteso per sempre è ora solo rimandato, intanto il lavoro sull’articolazione continua come continuano camminate, bivacchi, scalate. Alé duro!
