Nodi: Il Machard

ATTENZIONE! QUESTO NODO E’ UN DPI SPECIFICO PER LE ATTIVITÀ DI DI DISCESA IN CORDA DOPPIA O SINGOLA, L’ERRATO UTILIZZO PUÒ ESSERE POTENZIALMENTE MORTALE E QUINDI L’UTILIZZO È CONSIGLIATO SOLO DOPO NECESSARIA PRATICA AFFIANCATI DA UN COMPAGNO ESPERTO.

In questi tempi di virus affronteremo la realizzazione di un nodo autobloccante utile in caso di discesa in corda singola o doppia; Autobloccante è un nodo generalmente a spirale realizzato su un’altra corda e che se azionato a mano scorre, se sottoposto a trazione si bloccherà permettendo una posizione statica in corda. Affiancato ad un freno di calata permette di scendere su una corda in sicurezza escludendo la possibilità che in caso di problemi la discesa diventi incontrollabile.

Come detto Uno dei principali utilizzi del machard in ambito arrampicatorio o alpinistico è per l’autoassicurazione durante le discese in corda doppia o la risalita di corda.

In caso di discesa viene sempre utilizzato in abbinamento con un freno di calata (mezzo barcaiolo, reverso o simili, freno realizzato con moschettoni…), Mentre il discensore svolge il ruolo di freno del corpo che scende, il machard viene fatto scorrere manualmente lungo la corda e non entra mai in funzione.

Se l’accompagnamento del nodo viene però ad interrompersi (volontariamente o involontariamente, per esempio a causa di uno scivolone che fa togliere le mani dalla corda, caduta pietre, malore, ecc…), allora il machard subisce una forte tensione (essendo direttamente collegato al corpo) e si serra attorno alla corda svolgendo la propria funzione di autobloccante. Per “sbloccare” il machard, occorre agire manualmente cercando di allentare le spire e di farlo tornare a scorrere lungo la corda; quest’ultima procedura rende il Machard l’autobloccante preferibile per le calate, infatti rispetto al Prussik è più facile da sbloccare.

Il Prussik ha più potere di arresto ma tende a serrarsi in maniera decisa se sottoposto a sforzo e può diventare molto difficile da far scorrere o da sciogliere.

NB: Il Machard per funzionare necessita di un moschettone, preferibilmente HMS a ghiera, questo perché la forma rende più facile lo scorrimento della corda.

Come si realizza il Machard

Materiale:

Anello di cordino di spessore e lunghezza adeguati. Generalmente gli autobloccanti si eseguono con cordini di spessore inferiore alla corda sulla quale lo realizzeremo, più il diametro delle corde sarà simile, più spire saranno necessarie; il diametro del cordino non deve scendere sotto ì 5mm.

La realizzazione è molto semplice, prenderemo in esame il Machard bidirezionale.

Prendiamo il nostro anello di cordino

cominciamo ad avvolgerlo attorno alla corda sulla quale dovremo calarci

Come detto il numero delle spire dipende dal rapporto fra i diametri di corda e cordino, più questi saranno simili più spire ci vorranno, in caso di diametri molto simili o uguali il nodo, prima di essere caricato, andrà assuccato a dovere per azionare le sue capacità frenanti. Consiglio di sperimentare il numero di spire necessarie da realizzare con le vostre corde in un ambiente sicuro in modo da non avere brutte sorprese o perdere tempo, una volta in ambiente

inserire i due capi del nodo nel moschettone che sarà preventivamente attaccato all’anello di servizio dell’imbrago. Per avere una prima verifica della tenuta del nodo recuperate un po di corda sopra il nodo e mollate tutto, se il Machard funziona la corda non scorrerà al suo interno. A questo punto potremo procedere alla realizzazione o all’applicazione del nostro freno

In questo caso il nodo lavorerà in sinergia con un freno realizzato con dei moschettoni

Si va!

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