Erbe edibili: La Carlina!

Può capitare che un’escursione si prolunghi di qualche ora o di un giorno, oppure che le provviste che portiamo con noi necessitino di essere integrate per vari motivi. In ogni caso saper riconoscere quante più piante selvatiche edibili può risultare decisamente utile. Ovviamente è necessario essere più che sicuri di ciò che stiamo raccogliendo, quindi sarebbe buona pratica essere accompagnati nel riconoscimento e nella raccolta da qualcuno esperto in questa attività, esistono però piante molto facili da riconoscere e da trattare e nel nostro viaggio fra le piante selvatiche commestibili cominciamo proprio con una di queste, ovvero la Carlina, detta anche carciofo di montagna.
La carlina, nelle sue varie specie, è diffusa su tutto l’arco alpino, alcune varietà si possono trovare anche in ambiente subalpino e in generale su tutto il territorio italiano.
Sulle alpi, dov’è stato raccolto l’esemplare in foto,

Carlina raccolta a Settembre sulle alpi

Carlina raccolta a Settembre sulle alpi

 si trova la Carlina varietà Acaulis. La pianta ed il fiore sono facilmente riconoscibili, le foglie assomigliano a quelle di un carciofo ed il fiore sbocciato da l’impressione di essere “secco”, i petali sono bianco perla ed il gineceo ampio, giallastro e peloso con numerosi pistilli. Le piante sono alte al massimo 10 cm, anche se può arrivare fino a 30.
Cosa e come si mangia?
Visto l’ambito cui ci riferiamo, quindi di escursione/bushcraft, utilizzeremo il fiore, meglio se prima della fioritura.

Prima della fioritura raccoglieremo il capolino e lo “squameremo” come faremmo con un carciofo. Una volta eliminate le spine e rimasta solo la parte evidentemente edibile si può consumare cotto o crudo, cucinato appunto come un carciofo.

Se la pianta fosse già fiorita invece dovremo prendere il fiore, eliminare i petali e le squame e pulire bene la base carnosa dai peli dei pistilli, a questo punto possiamo mangiare.

In cucina si possono utilizzare anche le radici, ma vanno lavorate un minimo, e non ce ne occuperemo qui.

Una curiosità: I fiori possono essere utilizzati anche per prevedere il tempo, infatti le squame del capolino si aprono con tempo secco per chiudersi con l’umido, quindi occhio lungo i sentieri, quando ci troviamo in montagna, potremmo trovare da mangiare o scoprire se il tempo ci giocherà brutti tiri!

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